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matrimonio” Divorzi in aumento? E’ in crisi il concetto di stabilità. Una leggenda metropolitana il costo del matrimonio in Chiesa.” Lo dice in questa intervista monsignor Vito Angiuli vescovo di Ugento- Santa Maria di Leuca, commentando la recente statistica che in Italia ha indicato una crescita dei matrimoni civili rispetto a quelli religiosi e una impennata dei divorzi.

Eccellenza  Angiuli, un dato preoccupante?

” Certamente non possiamo definirci contenti, ma  è bene guardare il bicchiere mezzo pieno”.

Cioè?

” E’ vero che aumentano i matrimoni al comune rispetto a quelli  concordatari ed è un segnale del secolarismo dei nostri tempi. Non una vera novità. Però, meglio il matrimonio civile della convivenza. Almeno nel matrimonio civile ci sta un impegno sociale , la ricerca di regole, che nella convivenza manca del tutto”.

Che cosa intende?

” Che tra la semplice convivenza e il matrimonio civile, io preferisco quest’ ultimo. Indubbiamente sotto il profilo della dottrina  e religioso le due  situazioni sono irregolari. Ma almeno il vincolo civile disciplina la situazione e in un certo qual modo responsabilizza le persone”.

Salgono i divorzi…

” Anche questa non mi pare una novità sconvolgente. Dipende dal fatto che oggi in ogni campo è in crisi il concetto di stabilità. In tutti i campi riesce difficile rispettare gli impegni e la parola data. E questo accade anche nel matrimonio, vittima più che mai della società liquida, senza punti di riferimento e preda dell’ individualismo. Molto è anche colpa di un clima culturale e sociale ostile alla famiglia basata sul matrimonio e basta  leggere alcuni giornali o vedere la tv nella quale tanti programmi ridicolizzano e banalizzano la famiglia”.

Qualcuno afferma che il matrimonio in Chiesa costa ..

” E’ una leggenda metropolitana. Non costa affatto ed anzi noi pastori invitiamo  alla sobrietà. Magari occorrono maggior lavoro e catechesi per fare capire queste cose ai nubendi e alle loro famiglie,  penso ad un certo esibizionismo nella scelta dei fiori e  alla costosità dei banchetti. Ma questo andazzo non è responsabilità della Chiesa o  del matrimonio, che era e resta prima  di tutto un sacramento”.

Bruno Volpe

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