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L’organizzazione cattolica della Svizzera Pro Ecclesia e il sito di informazione LifeSiteNews hanno diffuso una lettera ai vescovi, ai cardinali e agli esperti laici che parteciperanno alla riunione che si terrà in Vaticano il prossimo febbraio (dal 21 al 24) per affrontare il problema degli scandali sessuali e degli abusi che stanno devastando la Chiesa Cattolica.

Questo è il testo della lettera:

PER FERMARE LA RETE OMOSESSUALE NELLA CHIESA CATTOLICA

Noi, i sottoscritti firmatari, proviamo grande dolore per la nostra Madre Chiesa. L’empia condotta predatoria di una vasta rete di persone che esercitano la sodomia nella Chiesa e che sostengono una “cultura omosessuale” sta venendo alla luce con intensità crescente. Essendo adolescenti maschi l’80% delle vittime degli abusi sessuali clericali, è chiaro che si tratta di vittime di abusi omosessuali, e non solo di pedofilia. Tutto ciò sta avendo un effetto tremendamente dannoso sull’onore della Chiesa Cattolica e dei suoi membri e sta allontanando molte persone dalla Fede.

Perciò, vi chiediamo di sostenere quanto segue:

–  La correzione del Codice di Diritto Canonico per includere la norma del canone 2359 § 2 del Codice di Diritto Canonico del 1917, stabilente che qualsiasi chierico trovato a commettere delitti contro il Sesto Comandamento con un minore, o sodomia o adulterio con un adulto, sia sospeso, pubblicamente dichiarato di aver commesso una cattiva condotta sessuale, e privato di qualsiasi ufficio, dignità, pensione e funzione, se ne ha qualcuna, e nei casi più gravi, dimesso dallo stato clericale. Questo ritorno alla legislazione penale passata è urgentemente necessario anche per punire i reati sessuali commessi dai chierici contro i seminaristi e novizi che non sono minorenni ma giovani adulti vulnerabili.

–  Una dichiarazione del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi che affermi che il suddetto ripristino della norma del canone 2359 § 2 del CIC del 1917 contro la cattiva condotta sessuale comprende nella sua definizione di “chierico” ogni Cardinale, Arcivescovo e Vescovo.

–  Una dichiarazione del Santo Padre in cui si afferma che qualsiasi Vescovo che abbia coperto i sacerdoti abusatori sarà rimosso dal suo ufficio in forza della norma del canone 1389 del CIC.

– Che il documento papale Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis (“Il dono della vocazione presbiterale”, 2016) sia attuato in modo credibile, vietando l’ordinazione sacerdotale degli uomini omosessuali.

– Che la riparazione ed espiazione per le ferite alle vittime dovute ai peccati contro il Sesto Comandamento con minori e adulti debba essere fatta in modo credibile sia con lo spirito che con le azioni.

– Che preti, vescovi e cardinali che, pubblicamente o privatamente, promuovono l’omosessualità o le reti omosessuali vengano sanzionati e, nei casi più gravi, rimossi dal sacerdozio.

Insieme a voi, desideriamo lavorare per l’istituzione di un movimento a tutti i livelli della nostra Chiesa che abbia il coraggio e la forza della Fede e la vera Carità per non arrendersi allo “spirito del tempo” [Zeitgeist], la capitolazione recante la decadenza delle norme morali, e il pratico abbraccio alla cultura della morte.

Promettiamo le nostre preghiere quotidiane per il raggiungimento degli obiettivi menzionati. Preghiamo sinceramente che voi, i Successori degli Apostoli, possiate essere fortificati per combattere questa buona battaglia con il santo zelo degli antichi Apostoli. Noi imploriamo Cristo stesso, il Signore, che ogni chierico è chiamato a emulare, a guidarvi e proteggervi come pastori del Suo Gregge, e nella protezione della gioventù innocente.

Un pensiero su “Una petizione internazionale per fermare la rete omosessuale nella Chiesa Cattolica”
  1. Personalmente, pur vedendo molto bene l’iniziativa, temo che rimanga solo un auspicio. Che si può fare dopo aver detto: “chi sono io per giudicare?”

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