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9fsj1kDomenica 27 novembre nella Chiesa cattolica inizia il tempo liturgico  di Avvento che è uno dei tempi cosiddetti  “forti”. Ma di che cosa effettivamente si tratta? E in che cosa consiste? In poche parole è il tempo intercorrente  tra le quattro Domeniche prima del Natale, una preparazione a questa festa. Per capirlo meglio, abbiamo interpellato il teologo don Francesco Saracino.

Don Francesco, che cosa è l’Avvento?

“  E’ un tempo di attesa che si articola  in due significati. Il primo è fare memoria della futura e definitiva venuta del Signore. Il secondo, altrettanto importante, è dal latino,  la preparazione alla Incarnazione del Signore, il Natale appunto. Il vocabolo latino Adventus questo vuol dire, venuta”.

Il colore dei paramenti liturgici è viola, i canti dimessi, non si recita il Gloria. Fa  pensare  tutto ad un tempo penitenziale…

“ Infatti lo è anche se meno della Quaresima. Penso che sia un tempo di vigilante attesa e di speranza. Indubbiamente esiste, come dicevo, l’ aspetto penitenziale e non lo possiamo negare. In quanto al Gloria effettivamente non lo   si proclama, aspettando di farlo alla vigilia di Natale”.

Come va vissuto questo tempo da parte dei fedeli?

“ Con la piena consapevolezza di quello che arriverà o meglio di chi arriverà, che nascerà il Signore e non uno qualsiasi. Penso che il modo migliore di trascorrere questo tempo sia la meditazione  e la lettura quotidiana di  un brano del Vangelo, della Parola”.

Esiste il rischio di trasformare l’ Avvento solo in un fatto commerciale o di pura frenesia materialista?

“ Questo rischio ci sta , ma da tempo. Intendiamoci che fare i regali, vedersi a pranzo con amici e parenti sono cose buone. Però, se vogliamo definirci credenti, non dobbiamo trasformare il contorno nel piatto principale. Occorre mettere al centro il Signore e la sua venuta. Il migliore regalo che riceviamo è soltanto lui ed è un evento di immensa gioia e di allegria. L’ Avvento va vissuto in questo spirito, coscienti del dono che riceviamo”.

Bruno Volpe

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