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Lo scandalo di Planned Parenthood si allarga negli Usa. Per Camille Paglia, intellettuale atea, lontana dal pensiero cattolico, ma anche da quello mainstream liberal “Quando il primo video segreto su Planned Parenthood è stato pubblicato a metà luglio, chiunque si fosse informato esclusivamente a mezzo dei media liberal è stato tenuto totalmente all’oscuro; anche quando il secondo video è stato pubblicato. Ma i video continuavano a circolare senza pausa nei talk show conservatori, in radio e TV. Era una cosa enorme e inquietante, eppure i media liberal se ne stavano zitti. Questo tipo di censura è stata clamorosamente poco professionale. I maggiori media liberal stavano tentando di insabbiare la storia ignorandola. Ora io sono un ex socia di Planned Parenthood e una decisa sostenitrice dei diritti riproduttivi senza limitazioni. Ma sono orripilata e disgustata da quei video e ho subito pensato che c’erano serie violazioni dell’etica medica nella condotta di Planned Parenthood.”

Anche Hillary Clinton è stata chiamata in causa (è uno dei maggiori sostenitori dell’azienda abortista, la quale a sua volta è uno dei suoi finanziatori privati più generosi; per non parlare di vari legami personali tra la famiglia Clinton e la dirigenza dell’azienda). Ha provato a rispondere in modo elusivo, sostenendo di non aver preso visione dei documenti, e ha ribadito pubblicamente il suo supporto a Planned Parenthood. Ma si è trovata attaccata da Thomas Roberts, giornalista della MSNBC (catena televisiva legata alla Microsoft, di area liberal), che ha criticato la ex vice presidente e molti membri della Casa Bianca per avere preso una posizione insostenibile: “Vi siete resi vulnerabili; e Hillary Clinton stessa è vulnerabile; anche il Presidente Obama si è reso vulnerabile […] se [tutti voi] non guardate quei video nel loro contesto e poi difendete [Planned Parenthood].”

I nemici peggiori sono quelli che si trovano già in casa. Anne Hendershott, su Crisis Magazine, ricorda ai cattolici americani una serie di scomode verità, che sarebbe opportuno studiare per capire meglio come vanno, o potrebbero andare, le cose anche nella Chiesa italiana. Mentre alcuni vescovi, come il cardinale O’Malley di Boston, sparano ad alzo zero contro Planned Parenthood, citando le parole di Papa Francesco sulla “cultura dello scarto” che non solo uccide bambini non nati, ma li riduce ad un magazzino di pezzi biologici manco fossero cavie da laboratorio, Hendershott fa presente che alcune università cattoliche, come il Boston College, incoraggiano i propri studenti a fare degli stage… proprio a Planned Parenthood.

Non è un caso eccezionale: già nel 2011 la Cardinal Newman Society pubblicò uno studio dal titolo eloquente, “Una relazione scandalosa: gli istituti cattolici e Planned Parenthood”, nel quale si denunciavano i legami tra l’azienda abortista ed alcune delle maggiori università cattoliche del paese, come l’Università of Notre Dame, la Georgetown, la Marquette, il citato Boston College, la Seattle University, l’Università of San Diego in California, la St. Louis University e molte altre (un centinaio in totale).

Purtroppo non è stata fatta pulizia: non solo il Boston College, ma – sempre secondo Crisis Magazine – anche l’Università di San Diego o la Dominican University of California continuano tranquillamente a pubblicizzare gli stage con Planned Parenthood sui propri siti web. In certe università, dopo che il rettore ha deciso di troncare la relazione inappropriata, alcuni direttori di dipartimento hanno avuto da ridire: “Se parte del lavoro di Planned Parenthood è moralmente sbagliato secondo la morale cattolica, questo vuol dire che tutto quello che fanno è sbagliato?”

Se è vero che Planned Parenthood non si occupa esclusivamente di aborti, che conterebbero solo per il 3% del fatturato, un terzo abbondante delle sue attività vertono sulla contraccezione in forme che – forse non è ben chiaro a molti – sono parimenti contrari alla morale cattolica. Fatturato a parte, Planned Parenthood è comunque responsabile di 300.000 aborti all’anno e – soprattutto – è il portavoce di riferimento nel dibattito a favore dell’aborto negli Stati Uniti.

Fabrizio Giudici

 

2 pensiero su “Scandalo Planned Parenthood, c’è il rischio di insabbiamento”
  1. Cento università cattoliche in buoni rapporti con questa organizzazione assassina. Stage di studenti cattolici presso questi Mengele…. Come volete che vada il mondo.

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