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Nel corso di una tramissione radiofonica tenuta su Radioreset l’intellettuale cattolico Massimo Viglione ha parlato di cattolici. «Io portavo avanti un discorso, forse un poco elevato, per cercare di far capire l’inganno della democrazia liberale e contemporanea, come essa porti sistematicamente al suo presunto “contrario”, ovvero al totalitarismo, ma, al dunque, la domanda era sempre la stessa: “chi dobbiamo votare?”. E questo è, in parte, anche comprensibile, visto che il 4 marzo si avvicina e la situazione è più che tragica».

Alla domanda sul “Chi dobbiamo votare?” il professor Viglione ha risposto attraverso un post su Facebook.

«Se ci fosse un partito cattolico che proponesse tutti i valori della Chiesa e della nostra civiltà plurimillenaria, tutti (dico tutti!) i rimedi necessari al male odierno, che rivendicasse pienamente la nostra identità politica, culturale ed etnica, che combattesse la sovversione e i suoi servi, o che magari, facendo tutto questo o quasi, non proponesse in aggiunta anche errori e deviazioni, tutti avremmo la idee chiare. Ovvio, no?
Se non le abbiamo, è perché questo partito non esiste. Nemmeno i migliori sono così, e potremmo portare molte prove a riguardo.
Ma è anche per un’altra ragione, che è insita nella democrazia liberale stessa. Quella della logica del compromesso. A qualcuno non è piaciuto che dicessi questo, perché ragiona con la logica del juke box: metto la monetina, deve partire il disco. Ma non vuole saperne di capire come funziona il juke box…
Invece, quando si parla di Politica, occorre capire le regole a monte, le cause, i nessi causa-effetto, da cui derivano le conseguenze attuali. Altrimenti, puoi mettere tutte le monetine che ti pare, ma partirà sempre un disco sbagliato o spezzato o ingannevole.
[…] Volete un partito da votare? Ecco in pochissimi punti capitali e generalissimi (che andrebbero ovviamente tutti sviluppati bene, s’intende) il programma del partito che io voterei: 1) Difesa della vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale (abolizione definitiva della Legge 194 e proibizione dell’eutanasia) e aiuto fiscale e concreto alle strutture dedicate alla salvaguardia della vita. 2) Difesa integrale dell’unicità della famiglia naturale fondata sul matrimonio fra uomo e donna. Fine della “società dei diritti” intesi come guerra all’ordine naturale e divino del creato e lotta senza quartiere contro tutte gli errori e le aberrazioni che si stanno profilando oggi ( “matrimoni” omosessualisti e anche fra specie differenti, genderismo, poligamia, corruzione infantile fin dalla scuola materna, pedofilismo, bestialità e altro ancora). Ritorno alla tradizionale concezione della famiglia cristiana e naturale, fondata sui valori di gerarchia e moralità privata e pubblica. 3) Appoggio fiscale alle famiglie numerose e/o in difficoltà e sussidi per le donne che decidono di non lavorare e accudire la famiglia. Defiscalizzazione per le istituzioni caritative cattoliche di accertata ortodossia e moralità. 4) Nell’impossibilità immediata dell’esistenza di una monarchia cattolica e aristocratica, si propone la fine della partitocrazia odierna e l’istituzione di una Repubblica confederale e presidenziale al contempo, anticamera di futuri mutamenti verso la restaurazione di una monarchia sacrale, non assolutista ma aristocratica ed espressione condivisa delle popolazioni. 5) Autonomismo amministrativo, economico, culturale, civile, mirato non solo al miglioramento economico strutturale, ma anche e soprattutto alla difesa delle tante identità culturali e civili che formano l’insieme della italianità. L’autonomismo deve essere attuato secondo i princìpi della sussidiarietà cristiana. 6) Drastico inasprimento delle pene detentive per tutti coloro che si macchiano di reati contro il prossimo e rinforzamento delle forze dell’Ordine. Il popolo italiano deve essere difeso e le persone per bene devono poter vivere con sicurezza la propria esistenza. 7) A livello internazionale, fuoriuscita dell’Italia da questa Unione Europea, frutto della finanza sinarchica e strumento di guerra al Cristianesimo, al diritto naturale e alle identità popolari. Al suo posto, realizzazione di una confederazione delle piccole (e grandi) Patrie, ove ogni popolo mantiene la piena sovranità e la propria identità tradizionale. Il nostro modello ideale rimane il millenario Sacro Romano Impero, la miglior forma istituzionale, politica e civile sovranazionale che di cui l’Europa (e il mondo) abbia mai usufruito. 8) Abolizione immediata dell’Euro e ritorno alle valute locali. Soprattutto, abolizione di ogni moneta emessa a debito pubblico e costituzione della sovranità popolare della moneta con conseguente drastica riduzione del peso fiscale sulle famiglie, sui singoli e sulle imprese medio-piccole. Guerra alla finanza mondiale, con tutti gli strumenti leciti possibili, in difesa della piccola e media impresa familiare e della libertà dei cittadini italiani ed europei. Concreto e drastico snellimento delle pastoie burocratiche che penalizzano la libera intrapresa economica. In concreto, rifiuto delle ideologie massonica, liberale, socialista o comunista che sia. 9) Difesa costante dell’italianità e degli interessi degli italiani prima di ogni altro interesse. Chiusura immediata e definitiva dei confini nazionali all’immigrazione clandestina e forti restrizioni (in base anzitutto al criterio religioso e culturale, oltre che morale) e controlli anche per l’immigrazione legale, con espulsione degli estremisti islamici ancora sul suolo nazionale. Organizzazione e sovvenzione di enti preposti – liberi o anche statali – all’aiuto internazionale alle popolazioni in difficoltà, a partire dai cristiani perseguitati. La vera carità non consiste nel diritto all’invasione – che non esiste – ma nell’aiuto ai bisognosi nelle loro patrie, nelle loro case e famiglie, con vantaggio sia per i popoli in difficoltà sia per le imprese italiane ed europee, che potranno investire e creare posti di lavoro direttamente nelle loro terre. 10) Difesa della civiltà cristiana e riproposizione della tradizione italiana di cui siamo tutti figli, con adeguati progetti culturali e politici e rinnovato fervore spirituale e intellettuale. Liberalizzazione del reclutamento scolastico e universitario, per strapparne il controllo alle lobby dei docenti ideologizzati e riconquista dei media per un vero servizio di libertà e civiltà. A tutto questo, si aggiunge la proposta di combattere in ogni suo aspetto la sempre più devastante e incontenibile crisi della Chiesa, e di lottare per la difesa della Tradizione di sempre e della immutabile Verità nella Carità. Allora: esiste un partito che propone tutto questo? Dico tutto! O almeno si ispira a tutto questo nell’insieme? O almeno si preoccupadi ogni aspetto?
No? E allora non mi chiedete per chi dobbiamo votare. io la responsabilità di darvi la monetina per un disco sbagliato non me la prendo. Specialmente perché, in alcuni casi, basterebbe poco per rimediare, per completarsi, per divenire seri: ma non si vuole rimediare, completarsi, divenire seri. O non si può. Proprio a causa di quei meccanismi del juke box cui nessuno vuole pensare.
Agite secondo coscienza».

2 pensiero su “Chi possono votare i cattolici il 4 marzo? Una riflessione del prof. Massimo Viglione”
  1. Mi fa piacere smentire il Prof. Viglione che ha efficacemente tracciato una parte essenziale del programma del Popolo della Famiglia che ai estende ad aspetto come lavoRo e sanità ma comprende tutù e dico tutti i principi non negoziabili della Dottrina Sociale della Chiesa. Altro aspetto non secondario: il PdF si presenterà da solo e superando il 3% diventerà determinante per la formazione di qualsiasiqualsiasi governo. Buon voto.

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