“Un amico meraviglioso, sempre allegro, solare. Portava gioia a chiunque incontrasse. Michele era amatissimo da tutti, qui a Filottrano dove viveva con la moglie e i due figli gemelli. Riusciva ad aggregare la comunità, era seguito dai suoi compaesani, che spesso organizzavano delle giornate dedicate a lui”.

Così don Pierluigi Pesaresi, 84 anni, da 61 parroco di sant’Ignazio di Lojola a Filottrano, ricorda al Sir Michele Scarponi, il campione di ciclismo morto tragicamente questa mattina, travolto da un furgone mentre si allenava. “Oggi – racconta il parroco – ho vivo di Michele un ricordo in particolare: quando, ancora bambino, veniva al catechismo. Era molto attento, ed ha sviluppato una fede sincera e profonda. Poi il giorno della sua cresima il nonno gli regalò la bicicletta da corsa. Un sogno e un invito a sviluppare quel talento straordinario che aveva. Lui ha saputo farlo con umiltà e disponibilità, quando nella sua squadra era chiamato ad aiutare gli altri, e con coraggio, quando ha dovuto affrontare momenti difficili della sua carriera. Le sue corse iniziavano sempre con una preghiera. Anche stamattina, quando si stava allenando per il Giro d’Italia. Quest’anno sarebbe stato il capitano”.

Oggi, prosegue don Pesaresi, “tutto il paese è sconvolto da questa tragedia, qui ci sentiamo tutti una sola famiglia. Questa sera doveva iniziare la festa patronale di S. Ignazio, ma abbiamo deciso di rimandarla. Rinunciamo a tutto perché il nostro dolore è troppo grande. Oggi preghiamo per ‘l’aquila di Filottrano’, tutti insieme: bambini, giovani, adulti, e attendiamo di salutarlo per l’ultima volta.” (SIR)