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L’omosessualità, all’interno dell’Amministrazione Trump, sarà trattata diversamente rispetto ad Obama. Mick Mulvaney, il direttore dell’US Office of Management and Budget (OMB), non punirà più i paesi che si oppongono all’omosessualità, impegnandosi a porre fine alla pratica dell’era Obama di utilizzare gli aiuti per influenzare le politiche delle nazioni straniere sull’aborto e l’omosessualità.

Mick Mulvaney, rivolgendosi al Dipartimento di Stato per la promozione della libertà religiosa ha espresso il suo disgusto per “i dollari dei contribuenti degli Stati Uniti che vengono utilizzati per scoraggiare i valori cristiani in altri paesi democratici”.

“È stato sorprendente per me vedere che il mio governo sotto una precedente amministrazione andasse a dire persone nell’Africa sub-sahariana: Sappiamo che hai una legge contro l’aborto, ma se applichi quella legge, non otterrai ognuno dei nostri soldi’”, ha spiegato Mulvaney. “Sappiamo che hai una legge contro il matrimonio gay, ma se applichi questa legge, non ti daremo soldi”.

“Questo è un diverso tipo di persecuzione religiosa che non mi sarei mai aspettato di vedere”, ha detto Mulvaney.  Nonostante gli unici esempi citati da Mulvaney fossero leggi che proteggono i neonati e rifiutano il matrimonio omosessuale, numerosi siti di sinistra e pro-LGBT hanno affermato che stava difendendo le leggi che imprigionano o eseguono cittadini per omosessualità. In realtà, Mulvaney non ha invocato l’Uganda o il Kenya. Ha solo ricordato di aver discusso la questione con “un folto gruppo di uomini e donne dell’Africa sub-sahariana”.

Per quanto riguarda la sostanza delle osservazioni di Mulvaney, Robert Kraychik di Breitbart ha osservato che Barack Obama ha speso “decine di milioni” di dollari per bloccare le misure “anti-LGBT” all’estero e nel 2015 ha stanziato più di mezzo miliardo per assistere “gruppi emarginati” e “supportare” comunità e cause gay.

La precedente amministrazione si era anche vantata di avere fornito oltre 200 milioni di dollari al Fondo per l’ aborto delle Nazioni Unite, nel nome della promozione della “salute riproduttiva”. Persino il New York Times ha riportato nel 2015 che l’aggressività dell’amministrazione Obama nel promuovere l’omosessualità all’estero può aver fatto “più male che bene”, provocando la difesa nei governi e negli elettori stranieri che hanno portato a leggi più severe di quelle che sarebbero altrimenti state emanate.

 

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