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“Fatto grave, ma licenziamento esagerato”. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato Monsignor Domenico Sigalini, vescovo emerito di Palestrina, commentando l’ espisodio avvenuto in un  ristorante della Capitale dove il cameriere, nel conto, ha  ironizzato su una coppia omosessuale.

Eccellenza Sigalini, ha  saputo?

“Il fatto è  più indice di volgarità che di odio verso i gay, a mio avviso non meritava tanto clamore  mediatico e non condivido la richiesta di revoca di autorizzazione al ristorante. A mio avviso è un’inelegante e maleducata caduta di stile, una cretinata. Un fatto grave che denota scarsa sensibilità, ma il licenziamento mi pare esagerato. Del resto, gira e rigira, un articolo o un servizio  sulla omofobia torna sempre buono,  per spingere sulla legge”.

Come lo spiega?

” Come le dicevo, il maldestro cameriere ci ha messo del suo, ma i due gay hanno fatto diventare la cosa un caso nazionale, con il solito protagonismo. I gay hanno il diritto a manifestare senza essere insultati o derisi il loro orientamento, ma sappiano accettare il comune sentire che mai deve scadere in offese. Non sta scritto da nessuna parte che gli altri devono sempre inchinarsi a loro”.

Protagonismo, perchè?

” Detto che il cameriere ha sbagliato  in modo pesante, il seguito dell’ episodio ha fatto balzare il tutto alla ribalta della pubblica opinione. A mio avviso in questo modo gli omosessuali si escludono da soli  ed alimentano il solco. Inoltre credo che esista, senza  scivolare nella offesa, una lecita libertà di opinione. Domande:  se sul conto avesse deriso un obeso o un’ altra categoria di persona sarebbe scoppiato lo stesso putiferio?”

Cosa pensa delle coppie gay?

” Che sappiano vivere la loro situazione nella castità. Gli atti sessuali sono peccato grave e comunque contrari al diritto naturale. Si rimetta al centro la persona”.

Tornando alla vicenda romana, lei sembra perplesso…

” Licenziamento esagerato, io avrei  punito  il cameriere sconsiderato. Però la coppia gay non ha fatto molto per evitare che la vicenda scoppiasse e dilagasse sui media. Inoltre, trovo sconcertante la richiesta di  revoca della licenza. Non ho avvertito  nei media tanto clamore  quando in una scuola per l’ infanzia, chi esaltava il Gay Pride, ha dipinto le facce di bimbi di cinque ani con i colori arcobaleno”.

Bruno Volpe

 

Un pensiero su “Monsignor Sigalini: “Le coppie gay vivano in castità””
  1. Ai bimbi di cinque ani con i colori arcobaleno recentemente ,sembra che abbiano BRUCIATO E GETTATO I GIOCHI NELL’IMMONIZIA,…….ma questi per qualcuno sono solo dettagli…

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