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“Monsignor Paglia? Un errore nominarlo, incompetente. Che tristezza. Padre Sosa Abascal, dichiarazioni eretiche”.

Il noto teologo, sacerdote, docente polacco a Varsavia  professor don Robert Skrzypczak si esprime così sulle affermazioni rese dal “Papa nero” dei Gesuiti padre Sosa Abascal, sulla situazione all’Istituto Giovanni Paolo II e  parla del delicato tema migratorio. Senza fare sconti.

Don Robert, ha letto le dichiarazioni di Padre Sosa Abascal su Satana?

“E non le condivido. Ritengo che l’ Associazione Internazionale degli Esorcisti abbia ragione. Il demonio è una realtà personale, altro che generico spirito del male, lo dicono la Parola del Signore, il Catechismo, il Magistero della Chiesa e pure Papa Francesco è stato netto. Pertanto, quell’affermazione non solo urta col Magistero, anzi ne va fuori, ma cozza con le verità di fede. Evidentemente in America del Sud  si segue altra teologia. D’ altra parte, è lo stesso padre che aveva disinvoltamente detto sul Vangelo che a suo tempo non esisteva il registratore, si commenta da sè”.

Dovrebbe intervenire la Congregazione per la Dottrina della Fede?

“A mio avviso non è il caso, anche se esistono in questo momento preti e teologi che per molto meno, sono stati bacchettati. La Congregazione interviene solitamente in caso di tesi erronee, ma su libri e pubblicazioni, non per interviste. Ritengo, comunque, che padre Sosa, per non scandalizzare ulteriormente, dovrebbe correggere o ritrattare”.

Simboli religiosi in pubblico, che ne pensa?

“Non ci vedo nulla di male, la fede va manifestata dappertutto. Del resto, se tali simboli sono usati da fedeli di altre religioni nessuno dice nulla ed anzi è pluralismo, ma  ci si scandalizza per quelli cristiani. La solita cristiano fobia dominante del pensiero unico. Occorre solo capire e valutare se questa ostensione è spontanea o dettata da fini di speculazione elettorale. Ovvero, comprenderne l’ intenzione”.

Immigrazione: i confini degli stati vanno difesi?

“Certo. Ritengo che sia in atto un piano di sostituzione di popoli che porta alla islamizzazione per via demografica. I confini devono essere controllati e difesi. Una cosa è l’ aspetto morale e cristiano che invita ad una generica accoglienza, altro quello politico. La gestione dei flussi migratori è compito della politica, non della Chiesa. I polacchi o gli italiani che andavano fuori dei loro Paesi,lo facevano per lavorare davvero, rispettosi delle leggi e tradizioni dei luoghi che visitavano e non campavano di carità o espedienti. Bisogna aiutare, in ottica laica, prima gli abitanti nazionali, dopo chi arriva. Questo non è sovranismo, si chiama buon senso, realismo”.

Istituto Giovanni Paolo II, che cosa accade?

“Il Magistero di San Giovanni Paolo II è una perla. Provo tristezza e penso che sia uno scandalo quello che è accaduto. Nutro sincera irritazione. Penso che Monsignor Paglia sia stato nominato per errore e per sbaglio, è un incompetente sul tema”.

Bruno Volpe

 

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