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monsignor guido mariniRisolto il “mistero” dell’assenza del capo dei cerimonieri pontifici, il maestro monsignor Guido Marini, che da qualche giorno non si vedeva più al fianco del Papa. Il prelato ligure dichiara di essere «appena ritornato dal viaggio in Africa, dove mi sono recato per la preparazione del prossimo viaggio papale. Ringrazio di vero cuore per la preghiera con la quale avete accompagnato i miei passi. Ho visitato tre paesi: Repubblica Centrafricana, Kenya e Uganda. L’attesa per il Papa, come si può immaginare, è ardente e gioiosa. Preghiamo perché la presenza del Successore di Pietro in quelle terre, tanto belle e affascinanti quanto piagate e tormentate, possa portare tanti frutti spirituali e pastorali».

Domenica 8 novembre, commentando la Parola di Dio del giorno, monsignor Marini ha detto: «Non vogliamo essere “dilettanti” della Parola del Signore! L’amore di Dio ci spinge a diventarne sempre più “professionisti”, ardenti e appassionati nell’ascoltarla, audaci e costanti nel viverla. Con questo animo ci rivolgiamo al vangelo di Marco, riascoltando il racconto dell’episodio che vede protagonista una povera vedova. Prima di lei, nel tesoro del tempio, tanti ricchi gettano molte monete. Poi arriva lei, la povera vedova, e vi getta solo due monetine. Gesù commenta con i discepoli l’accaduto: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”. La domanda sorge spontanea, pensando a noi: che cosa diamo al Signore? È forse vero, purtroppo, che a volte il nostro dono è fatto di superfluo: superfluo di cuore, di intelligenza, di volontà, di sentimenti; superfluo di tempo e di energie, superfluo di progetti e di vita. Oggi chiediamo la grazia di non vivere più la relazione con Dio “superfluo”, ma di viverla gettandovi tutto quello che abbiamo, tutto quanto abbiamo per vivere. Sia questa la nostra preghiera vicendevole e amica».

Matteo Orlando

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