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“La domenica è fatta per l’ uomo, non per servire il denaro, basta con questo schiavismo.” L’ affondo è di Monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Campobasso- Bojano in questa intervista che ci ha rilasciato.

Eccellenza Bregantini, in Polonia il Parlamento di quella nazione ha approvato da poco una legge che gradatamente sino al 2020 impone la chiusura domenicale a supermercati e centri commerciali, il dibattito è vivo anche in Italia. Quale la sua idea?

” Sono cinque anni che sostengo la la necessità della chiusura domenicale e lo stesso fanno i vescovi italiani. La domenica deve essere giorno libero e non è pensabile che il lavoratore debba essere obbligato al lavoro”.

Per quale ragione lei è contrario alle aperture domenicali?

“Guardi che io non motivo il mio no con ragioni religiose, che pure sono importanti e molto solide. A mio avviso, permettere il lavoro di domenica ha negative ricadute sociali ed antropologiche, anche e soprattutto sulla famiglia. Per me non ha senso che una mamma, dopo sei giorni ininterrotti di fatica, vada anche alla Domenica a vendere abbigliamento. Per le compere ci sono i rimanenti sei, come sempre è stato e nessuno è morto per questo”.

Da che cosa dipende questa corsa alla apertura domenicale?

” Da una nuova forma ancora più insidiosa di schiavismo al quale dire basta. La Domenica è fatta per l’ uomo e non per il dio denaro. Ricordo che anche i soldi devono avere la loro etica. Stiamo precipitando in una spirale molto, ma molto pericolosa e negativa. Prenda il caso della lettera ai piloti della Ryanair, un fatto grave ed inaccettabile, segno di prepotenza e di arroganza”.

Domenica ed aperture dei negozi. Qualcuno potrebbe obiettare che siamo pur sempre in uno stato laico…

” La religione qui non ci azzecca niente anche se indubbiamente esiste  un rifiuto che si basa anche sulla scelta religiosa. Il mio no, tuttavia, si fonda prima di ogni cosa su motivazioni sociali , antropologiche e di giustizia. Sin dalle sue origini il riposo alla Domenica era previsto per avere una pausa dai lavori servili e bene ha fatto il Papa recentemente a ricordarlo durante la Udienza generale. Indubbiamente esistono delle attività di pubblica utilità che non possono fermarsi alla Domenica, penso agli ospedali, aerei e treni. Ma che una commessa debba rinunciare al riposo e alla famiglia per vendere indumenti di Domenica è inaccettabile. Qui il vero nodo irrisolto è etico e non religioso”

Cioè?

“Le madri hanno diritto a restare in famiglia per assicurare una crescita equilibrata ai bambini. Poi a chi obietta che le aperture domenicali  favoriscono la economia, ribatto che è falso. Anzi, è vero esattamente il contrario. Con la chiusura domenicale, tanta gente al posto di far finta di comperare con quel disgustoso passatempo che è la passeggiata al centro commerciale, potrà andare a visitare luoghi e monumenti  favorendo il turismo, o recarsi al ristorante e al cinema. Così ne guadagna davvero il sistema. Bisogna opporsi e dire di no alle aperture domenicali nel nome della libertà della persona. Senza la domenica, giorno del Signore, non possiamo stare”.

Bruno Volpe

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