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massimo-gandolfini-spokesman-for-we-defend-our-children-manifestation_b_1434467189“Senza cadere nella immodestia, ma il Papa sul gender ha detto cose assimilabili a quelle del popolo del Family Day, me ne compiaccio”. Lo  afferma in questa intervista il professor Massimo Gandolfini, leader del  Family Day, in riferimento alle recenti esternazioni del Papa durante il suo ultimo viaggio apostolico, quando ha sostenuto che la ideologia  gender ha promosso una guerra mondiale contro la famiglia e il matrimonio.

Professor Gandolfini, soddisfatto della parole del Papa?

” Sì, ma non è una novità. Papa Francesco, silenziato dai media, sul gender ha avuto sempre una posizione molto ferma e ha detto parole chiare. Senza cadere nella immodestia, ma  il Papa ha detto cose assimilabili a quelle del Family Day, me ne compiaccio”.

Perché secondo lei il Santo Padre  ha scelto proprio un viaggio per lanciare questo messaggio tanto forte?

” Probabilmente perché se avesse detto le medesime cose durante la  messa di Santa Marta e dunque in Italia, non avrebbe avuto impatto informativo significativo, sarebbe passato come una normale omelia della settimana. Invece detto durante un viaggio  apostolico, ha ben altro impatto, non poteva essere ignorato “.

Non vi è dubbio che abbia adoperato espressioni più forti del solito, per quale motivo?

” Le ribadisco che su questo tema ha usato sempre parole chiare e  lo dico per  conoscenza diretta, bisogna ringraziare l’ alto magistero del Papa. Il gender è una bomba atomica lanciata contro la società e il  Papa da Pastore,  ha ricordato i suoi guasti e la sua offensiva. Ora spero che  dopo queste parole e l’ affondo del Pontefice possano cambiare registro anche quei vescovi tiepidi o i sacerdoti dubbiosi, forse timorosi di scoprirsi ed esprimersi. Mi auguro che si accorgano del problema”.

Sui principi non negoziabili il  Papa  aveva scelto il basso profilo…

” Molto ha influito ed influisce la sua provenienza geografica e una cultura diversa dalla nostra, probabilmente col passar del tempo si sta rendendo conto  che qui in occidente accanto alla denuncia della corruzione, della mancanza di lavoro e dell’ accoglienza per i migranti, bisogna parlare anche di morale”.

Se avesse usato queste parole durante l’ iter di approvazione della Cirinnà, sarebbe cambiato qualche cosa, rimpianti?

” Lo dico sommessamente e senza ombra  di polemica. Il rimpianto esiste, se i vescovi e anche il Papa in quella occasione avessero  usato le stesse espressioni, forse le cose sarebbe cambiate. Pazienza”.

Bruno Volpe

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