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adinolfi“Vergognoso che si  regalino soldi pubblici ad associazioni che promuovono la prostituzione maschile e gay, appoggiare invece le famiglie.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana il direttore de La Croce e co- fondatore del Popolo della Famiglia, il noto giornalista Mario Adinolfi commentando le dimissioni del direttore dell’ Unar Francesco Spano, dopo il servizio de Le Iene. Dal servizio si evince che l’ Unar avrebbe erogato un finanziamento di 55 mila euro ad una associazione rivelatasi poi  copertura di una attività e di circoli per la prostituzione maschile. Inoltre, cosa ancora più grave, di questa associazione beneficiaria sarebbe stato membro proprio il direttore dell’ ente erogante Spano. Insomma, una storiaccia. Anche se da Palazzo Chigi precisano che i fondi non sono stati ancora materialmente erogati.

Adinolfi, il servizio televisivo è inquietante…

” Quel servizio  ha mostrato solo una parte del problema e non tutto il resto come al contrario noi abbiamo elencato, insomma una modesta porzione di un assurdo giro di soldi che arriva ai circoli gay dalla mano pubblica ed è una cosa scandalosa. Trovo incredibile e vergognoso che si regalino soldi di tutti ad associazioni che promuovono la prostituzione maschile ed omosessuale. Al contrario, bisognerebbe destinare quei soldi ad altre reali emergenze e penso alle famiglie in difficoltà”.

Da che cosa dipende questo sistema?

” Da una falsa cultura ormai dominante che permette questo. Oggi i reali discriminati  non sono i gay, ma gli altri. Esiste un conformismo ideloogico e di stato che tollera e persino incoraggia questa situazione. Lo ripeto: i veri discriminati sono i normali, mentre le associazioni gay si comportano spesso in modo aggressivo ed  irrispettoso. Basti vedere quello che è successo al festival di Sanremo”.

Che cosa è accaduto?

” Anche questa volta, come nel recente passato, Carlo Conti si è piegato alla lobby gay e sono stati elargiti compensi milionari a signori campioni della pratica dell’ utero in affitto. Insomma,  Sanremo è divenuta una specie di Gay Pride e un bancomat per queste esigenze. Oggi mettersi contro  i gay è pericoloso e non tutti vogliono provarci o hanno il coraggio di farlo”.

Sul caso Unar dovrebbe intervenire la Magistratura?

” Spero che queste circostanze siano verificate dai giudici con la dovuta attenzione per verificare eventuali ipotesi di reato”.

Che cosa la colpisce in questa vicenda?

” Il fatto, ma ormai è noto, che lo stato eroghi soldi a pioggia e casaccio per le associazioni gay e non alle famiglie e vi è uno spreco assurdo di denaro pubblico che andrebbe investito  verso il bisogno sociale vero, penso al reddito per la mamma”.

La Chiesa italiana su queste circostanze non si strappa troppo le vesti…

” I vescovi italiani non tutti per fortuna, non gridano e non denunciano con la doverosa energia, perchè  figli di una Chiesa che ormai fa poche battaglie e sembra acquiscente al potere o per lo  meno non lo contrasta”.

Bruno Volpe

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