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Dalle colonne de IL GIORNALE l’esorcista veronese Gino Oliosi,  teologo e grande conoscitore dell’opera di Benedetto XVI, ha definito “inaccettabili” le affermazioni del segretario della CEI, Mons. Galantino (vedi qui) che parla di riforma di Lutero come “un’opera dello Spirito Santo”. Dice Oliosi che “la riforma di Lutero è esattamente contraria all’opera dello Spirito Santo e la posizione stessa di Lutero è contraria allo Spirito Santo. Quest’ultimo aiuta la Chiesa a nella sua continuità, soprattutto per mezzo del ministero pietrino. Lo Spirito Santo non può contraddire se stesso. Cristo ha fondato la sua Chiesa su Pietro”.

Poi aggiunge: “Non è più il tempo della polemica con i luterani e con gli evangelici, c’è necessità di un dialogo, ma non a costo della verità. Non si deve fare confusione. Non possiamo concepire lo Spirito Santo come un meteorite caduto per caso nel Libro, perché questo è il modo di pensare di Lutero. La rivelazione è accaduta in un popolo dove erano presenti profeti e persone ispirate, le stesse che hanno posto tutto per iscritto. L’interpretazione di tutto questo, poi, avviene attraverso nella Chiesa, nella continuità di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Quando Lutero si stacca dai dogmi della tradizione, cioè dalla scienza della fede maturata nella Chiesa, si stacca definitivamente dalla Chiesa. Le teologie sono tutte opinabili, ma il distacco dai dogmi di Lutero è l’origine della confusione odierna, anche a causa della relativizzazione dei dogmi da parte del cattolicesimo”.

 

Don Gino Oliosi spiega che Lutero “ha dato troppo rilievo alla grazia, accentuando talmente tanto l’azione di quest’ultima e slegandola dalla ragione, considerata invece una ‘prostituta’. La grazia è diventata così assolutizzante. Calvino è arrivato a parlare di predestinazione al paradiso e all’inferno. L’odierna società americana è basata su questa concezione per cui i segni della predestinazione al Paradiso sono dettati dal successo economico e dal successo politico. Le conseguenze di questa visione sono riscontrabili nella società contemporanea. Lutero è arrivato a dire che cinque sacramenti non hanno significato. Un’azione deleteria per cui non dobbiamo incolpare i luterani contemporanei. Diviene fondamentale, però, per le conseguenze sociali, ribadire che la libertà in esseri finiti comprende il rischio del ‘no’ e quindi quello dell’inferno”.

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