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Mary Wagner è uscita dal carcere mercoledì scorso, 7 marzo 2018, dopo tre mesi di prigione. È stata rilasciata su cauzione dopo 3 mesi di carcere.

Il processo contro Mary Wagner riprenderà il 26 aprile 2018, alle 9:30, presso la sala 310 della Corte di giustizia dell’Ontario (1000 di Finch West).

Mary Wagner, 44 anni, è già sotto due ordini di libertà vigilata che le vietano di andare nei pressi dei centri per l’aborto dell’Ontario.

L’8 dicembre 2017 fu arrestata presso la Women’s Care Clinic, che si trova al 5 ° piano di un edificio medico al 960 di Lawrence Avenue West. Lei e un’amica entrarono nel centro di aborto portando rose rosse e testi pro-life, tentando con le riflessioni, di persuadere le donne nella sala d’aspetto a scegliere la vita per i loro bambini non ancora nati.

“Penso che sia davvero significativo che oggi sia la festa di Felicita e Perpetua”, ha dichiarato Mary Wagner, esultante dopo il suo rilascio.
“Felicita e Perpetua sono stati martirizzati nell’anno 204, con Felicita nel suo ottavo mese di gravidanza. Quindi penso che quel piccolo bambino abbia interceduto per noi oggi”.

“Sono davvero felice e mi sento fortunata di poter passare un po’ di tempo con lei”, ha detto Julia Haag, una consulente pro-life. “Credo che Mary Wagner sia un bel modello. Se tutti avessero la passione per i bambini e se ogni cattolico pregasse e agisse con tale convinzione, l’aborto sarebbe già finito”.

“Quello che impressiona di Mary Wagner”, ha commentato il leader del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi, “non è che abbia già passato cinque anni della sua vita in carcere e che gli ultimi tre mesi siano stati solo l’ennesima prova per questa donna quarantacinquenne tanto bella quanto tenace nel suo essere una militante pro-life. Quello che impressiona non è che oggi, finalmente libera, sappia già che a fine aprile sarà nuovamente processata e probabilmente rispedita in galera per l’undicesima volta nella sua vita. Quello che impressiona non è che abbia sempre subito la sua pena silenziosamente, senza protestare, chiedendo che nessun avvocato la difendesse, ognuna delle altre dieci volte in cui è stata mandata dietro le sbarre per l’incredibile reato di ‘interferenza indebita con le procedure mediche’ solo perché porta rose rosse e pubblicazioni antiabortiste nei centri dove si pratica l’interruzione volontaria di gravidanza. No, quel che impressiona davvero è che una vasta porzione del movimento prolife nordamericano (Mary Wagner è canadese, abbonata al soggiorno nelle carceri di Toronto e dintorni) non sopporta Mary Wagner, la considera ‘un ostacolo e un fastidio, controproducente’ per la crescita del movimento stesso. Cioè una che paga di persona da anni con il carcere è fastidiosa perché ‘attrae troppo su di sé riflettori e telecamere’, personalizzando e non facendo gli interessi delle camarille prolife ‘istituzionali’. Tutto il mondo è Paese. Viva Mary Wagner. Che sa pagare di persona, non solo chiacchierare e incassare contiguità al potere”.

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