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“Le  persone che vivono in una situazione irregolare sono nel peccato mortale e non possono fare la comunione sacramentale. Bisogna rispettare il Magistero di Giovanni Paolo II.” Sono gli affondo in questa intervista che ci ha rilasciato, di Monsignor Stalislaw Nowak, arcivesvovo emerito di Czestochowa in Polonia.

Eccellenza Nowak, possibile dare la comunione ai divorziati risposati civilmente?

” Il divorziato risposato civilmente e chi vive more uxorio, dunque le  persone che versano in una situazione irregolare, sono nel peccato mortale e dunque non possono accostarsi al sacramento della comunione. Questa idea non è solo mia, ma ritengo dei vescovi della Polonia. Del resto, nessuno di noi è padrone della Chiesa, ma siamo solo amministratori e come tali dobbiamo fedelmente operare dando conto a Dio di quello che facciamo”.

E’ in atto un dibattito su Amoris Laetitia, che idea ne sta ricavando?

” Certamente non è un testo pericoloso  e apprezzo lo zelo pastorale di Papa Francesco. La mia sensazione è che, però, sia necessario un chiarimento per evitare distorsioni di applicazione. Ci sono molte prassi diverse e allora è importante  garantire la uniformità nella Chiesa. Resto della idea che chi vive in stato irregolare non può fare la santa comunione, la dottrina non cambia e nessuno ha questo potere”.

Come va letta Amoris Laetitia?

” In continuità col Magistero di sempre, col Catechismo della Chiesa e il dogma cattolico. Non possiamo e non dobbiamo inventare niente, tutto è già scritto nel Vangelo”.

Cioè?

” Il documento del Papa va interpretato nel solo della Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II e del chiarissimo Magistero di Benedetto XVI. Su alcuni aspetti è bene aumentare la precisione. Ribadiamo che il peccato mortale tale rimane,  chiamandolo col suo nome. Inoltre è bene ricordare sempre le conseguenze del peccato”.

Recentemente in Polonia si è tenuto un rosario di confine con alta partecipazione  popolare. Le è piaciuto?

” E’ stato davvero molto,  molto bello. Una grande manifestazione di fede. Oggi più che mai è necessario pregare per  quei valori, contro il pericolo del nichilismo, del relativismo e dell’ ateismo, ricordando la bellezza della civiltà cristiana da proteggere. Non pregare, quello  sì, che è diabolico, non il Santo Rosario”.

Bruno Volpe

7 pensiero su “L’arcivescovo emerito di Czestochowa: “No alla comunione ai divorziati, sono in peccato mortale””
  1. Non è l’uomo che ha deciso la Legge ma Dio stesso. IL peccato di adulterio non solo ci priva della comunione con Gesù ma ci porta diritti all’Inferno. Il resto sono chiacchiere

  2. Io e mio marito siamo divorziati e risposati, non potremmo accostarci ai sacramenti della confessione e comunione, ma abbiamo fatto il voto di castità di fronte al sacerdote, quindi davanti a Dio. Il sacerdote ci ha detto che solo così possiamo confessarci e fare la comunione, vivendo da fratello e sorella e questo ci è stato detto anche da altri sacerdoti che abbiamo interpellato. Possiamo stare tranquilli o siamo lo stesso in peccato mortale?

  3. E quando una moglie e’ lasciata dal marito come la mettiamo? Sapete quanto e’ facile parlare di peccato mortale in questi casi. Ma vivetela una situazione prima di giuducare. Io credo nell’assoluta Misericordia di Dio altrimenti nessuno si salverebbe neanche chi
    scaglia le pietre senza peccato.

  4. Occorre che ci comportiamo come vuole il Signore ,che ci insegna a non rimanere fedeli al matrimonio che è un sacramento.La chiesa questo deve insegnare ,oggi invece tutti credono di fare bene a lasciarsi e risposarsi,mettendo la loro anima in pericolo.Ci sono casi gravi per separarsi dove la chiesa stessa concede l’annullamento del matrimonio ,per questo bisogna essere ben consapevoli di quello che si fa quando ci si sposa.Chi mi vuole bene dice il Signore deve prendere la sua croce e mi segua – solo così si potrà dire di appartenere a Lui ed essere salvati.

  5. Occorre che ci comportiamo come vuole il Signore ,che ci insegna a rimanere fedeli al matrimonio che è un sacramento.La chiesa questo deve insegnare ,oggi invece tutti credono di fare bene a lasciarsi e risposarsi,mettendo la loro anima in pericolo.Ci sono casi gravi per separarsi dove la chiesa stessa concede l’annullamento del matrimonio ,per questo bisogna essere ben consapevoli di quello che si fa quando ci si sposa.Chi mi vuole bene dice il Signore deve prendere la sua croce e mi segua – solo così si potrà dire di appartenere a Lui ed essere salvati.

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