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“Migrazioni? Non sono un arricchimento e tanto meno una risorsa. Nessun clima di odio in Polonia”. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato monsignor Stanislaw Nowak, arcivescovo emerito di Czestochowa. La Polonia, da qualche settimana, è scossa  per il brutale assassinio del sindaco di Danzica Pawel Adamowicz. Le opposizioni hanno messo l’ evento di sangue in relazione con un presunto clima di odio creato nel Paese dal partito di maggioranza, il Pis, fazione di ispirazione conservatrice, gradito ai cattolici, appoggiato ale ultime elezioni politiche anche da buona parte del clero e dalla potente ed influente Radio Maryja di Torun.

Eccellenza, in Polonia davvero  esiste un clima di odio?

“No, la situazione mi pare uguale a quella del resto di Europa, non vedo cose preoccupanti anche se quello che è accaduto a Danzica va condannato, ma non respiriamo clima di odio. Qui abbiamo un governo che apprezzo, alla pari del Presidente della Repubblica Duda e del primo ministro, di valore, che sono cristiani. E  in quanto a Radio Maryja, spesso messa sotto critica, la mia idea è che dice la verità e questo non sempre piace”.

Eppure la Polonia, specie all’estero, spesso è criticata…

“Non saprei la ragione. Probabilmente in un mondo secolarizzato non è visto di buon occhio la voglia di rinsaldare le origini cristiane. Noi dobbiamo farlo e affermare  che non è giusto  parlare di Occidente cristiano è un colossale errore, anche pastorale. Oggi purtroppo si prega poco e invece dovremmo farlo di più e recitare il rosario”.

Immigrati, che fare?

” La carità e l’ amore fanno parte del cristiano che non deve certamente discriminare nessuno in base alla razza o colore della pelle. Fatta questa premessa, dico che la Polonia non è venuta meno al dovere di accoglienza, ha accolto tanti migranti della Ucraina e lo Stato aiuta i poveri, dunque non è vero che respinga o rifiuti”.

E allora?

” Una cosa è il piano morale e religioso, l’ altro quello politico che riguarda lo Stato  e che lo stato deve gestire. Intanto ricordo che lo stesso Catechismo della Chiesa cattolica dice che la carità va fatta nei limiti delle proprie possibilità e nessuno è tenuto ad andare oltre, finiremmo per stare male tutti. Lo Stato deve tener conto della volontà dei cittadini polacchi, che nella maggioranza non sono d’accordo con una indiscriminata politica migratoria. Un governante saggio pensi prima di tutto ai poveri di casa sua, e dopo a chi viene da fuori”.

I migranti e le migrazioni sono un arricchimento?

“No. Le migrazioni non lo sono, noi dobbiamo pensare prima di tutto ai polacchi, a tanti cittadini  che sono in difficoltà, i migranti non sono una risorsa, tanto meno un arricchimento. Inoltre abbiamo il dovere di proteggere e difendere le nostre origini cristiane, le tradizioni e  la cultura da una pericolosa visione di fratellanza universale. Aggiungo che i confini di una nazione vanno rispettati alla pari della sua sovranità”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “L’arcivescovo emerito di Czestochowa: “Le migrazioni non sono un arricchimento””

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