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attentato-parigiLa terza guerra mondiale procede inesorabile. Non ha fronti caldi e retrovie sicure, non ha bersagli facili da colpire ne’ luoghi precisi da difendere. Parlano di invasione silenziosa, di “obiettivi sensibili”, di strategia del terrore, di “guerra asimmetrica”, col mortifero corteo di sangue, lutti e distruzione.

Papa Bergoglio da tempo ne ha rivelato l’inizio. Il livello è ormai planetario: la violenza cresce su tutta la terra. I sistemi di difesa sono in allarme rosso permanente; non si può neanche prendere un caffè tranquilli o assistere ad una partita o godersi un concerto. Quando meno te l’aspetti, può scatenarsi l’inferno: irruzione di gente armata, bombe, esplosioni, fuoco, distruzione, uccisioni di massa, presa di ostaggi, esecuzioni.

E’ accaduto a Parigi la sera di poco più di un mese fa, il 13 novembre 2015, per l’irruzione di terroristi armati in diversi punti della città contemporaneamente, provocando un terrore ben più grande che per la strage di Charlie Hebdo. Tutta la nazione in subbuglio, chiuse le frontiere, migliaia di agenti in azione, ore di “coprifuoco” in interi quartieri della città-simbolo della modernità e cuore dell’Europa laica: quella Parigi che dal 1789 in poi ha diffuso nel mondo la ribellione a Dio, la distruzione dell’alleanza tra trono e altare, l’impero della “dea ragione”, la fratellanza universale senza Cristo, la società senza Dio. Non per nulla la Francia è stata la più accanita a negare le “radici cristiane” dell’Europa e tuttora non permette di alzare una croce in piazza. “Liberte’, egalité” per tutti, ma non per i seguaci di Cristo!

Ora la Francia trema, perché non c’è più un posto sicuro. Ma tremano anche Germania e Italia, Spagna ed Inghilterra. L’Isis ha già rivendicato l’attentato di Parigi e promette di fare lo stesso a Roma, Londra ed altre capitali occidentali implicate nella lotta allo stato islamico.

L’islam è ormai diffuso ovunque e i soldati di Allah sono senza numero, ben motivati e disposti ad immolarsi al grido di “Allah akbar” (Dio è più grande), come “martiri di Dio” contro gli “infedeli”, i “crociati”, i corrotti dell’Occidente che nel mondo esporta corruzione e bestemmia. “La Francia bombarda i nostri villaggi e uccide donne e bambini – dicono – Ora beva alla stessa coppa!”.

Tutti i capi di stato hanno espresso solidarietà alla nazione francese in lutto e riaffermato la più decisa volontà di estirpare il terrorismo dalla faccia della terra, per la democrazia, la libertà, la tolleranza, la pace: sacrosanti diritti dell’uomo. Parole di circostanza, parole convinte, parole puntualmente ripetute e inutili. La storia procede inesorabile verso la rovina degli Stati nazionali, da quando l’umanità ha deciso di fare a meno di Dio e precisamente a cominciare dalla Rivoluzione Francese dell’89.

Le consorterie più o meno segrete americane, inglesi, francesi, tedesche e poi italiane e spagnole hanno deciso un “Nuovo Ordine Mondiale” senza Dio (abolire i Comandamenti), senza Cristo (abolire chiese e Vaticano), senza la famiglia (abolire il matrimonio), senza radici culturali (trasformare la storia), senza respiro (lavoro massacrante), senza regole (dittatura del capriccio), senza rispetto per la natura dell’uomo (identità liquida, nozze gay, utero in affitto, step-child adoption, etc.), senza la domenica come giorno festivo religioso (partite, corse, spiagge, turismo, centri commerciali, etc.).  Trionfa ormai pure in Cina e Giappone, la società laica, atea, materialista e conflittuale, dove ciò che conta è il denaro, l’appartenenza alle classi dominanti, ai centri di potere.

Ma senza Dio tutto crolla, anche la “Torre di Babele”, ritornata sulla scena negli svettanti grattacieli della BCE a Strasburgo, sede del denaro, fonte inesauribile delle risorse (cartacee e telematiche), senza cui gli Stati nulla possono fare, neanche pagare gli stipendi alla polizia! La loro imponenza suscita ammirazione e senso di grande potenza. È qui che si decide lo sviluppo o la recessione di intere nazioni; e’ qui che si fanno gli esami d’idoneità a governare, in combutta con la Commissione europea: emanazione non dei popoli ma delle consorterie dominanti.

In verità siamo governati da persone che quasi nessuno conosce, nei meandri di Bruxelles, nei tavoli della onnipossente burocrazia che dirige uomini e capitali. Abbiamo soldati in terre lontane, invasione di stranieri in patria, debito pubblico alle stelle, cantieri chiusi, opere ferme, gioventù allo sbando, famiglie sbriciolate, lavori socialmente inutili, eco-mafia, mafia-capitale, aziende in svendita, spese faraoniche, mala amministrazione, tangenti e concussione, “gender” nelle scuole, nozze gay, etc.

Abbiamo creato un mondo senza Dio e messo al suo posto il denaro, con cui l’uomo si crede onnipotente. Al posto del Magistero della Chiesa, c’è la Tv e il giornale; a posto del patto matrimoniale, l’amore libero pure con le bestie; a posto delle buone opere, i beni di consumo; a posto della parrocchia, lo stadio, la discoteca, il centro commerciale; a posto della Legge di Dio, l’opinione dominante (“Lo fanno tutti!”); a posto della coscienza, l’omologazione. Siamo giunti alla società post-cristiana, che pur avendo conosciuto il Vangelo, lo rifiuta ritenendolo inadatto, inutile, irrealizzabile. Occorre essere moderni, aggiornati, sani e fortunati, forti e vincenti, perché i nemici sono tanti. E tra questi ci sono anche quei fanatici bendati dell’Isis con il kalasnikov in mano e il cinturone di dinamite addosso. La religione non è più oppio ma carburante acceso! E chi lo può spegnere? Ci dobbiamo coalizzare – si dice – dobbiamo aumentare i controlli, scovare le cellule terroristiche e neutralizzarle. Così dicono e così fanno, rendendo sempre più complicata e insicura la vita ai cittadini normali, mentre i terroristi non solo non spariscono, ma pullulano come funghi e colpiscono senza pietà dove meno te l’aspetti: la metro, un bar, uno stadio, un museo, la redazione di un giornale, un aereo in volo, un treno, un albergo.

Non c’è più un posto sicuro e il terrore aumenta e diventa sgomento e pianto alla prossima strage. Ma perché tutto ciò? Perché non c’è più pace? Dio, se c’è, dov’è? Ma Dio non c’è!… Tutti lo sanno, persino i bambini a scuola: siamo nati per caso, siamo frutto dell’evoluzione, non c’è bisogno di ricorrere a Dio. La religione poi, non ne parliamo! Vedete cosa fa la religione? Genera fanatismo e guerre. Ci vuole una religione “laica”, senza dogmi, senza chiese o sacerdoti, senza pretese di assolutezza ma più a misura d’uomo, moderna e democratica. Ci vorrebbe una specie di Onu delle religioni, dove ogni conflitto troverebbe soluzione opportuna… Così affermano. Ma sono del tutto fuori della verità.

La santa religione, che è una sola, lo  dice chiaro: “Se il Signore non costruisce la casa,invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città,invano veglia il custode” (Sal 127,1). Gesù afferma: “Senza di Me non potete fare nulla” (Gv 15,5). Ora qui abbiamo un mondo senza né Cristo né Dio. Che vogliamo? Un giorno alcuni riferirono a Gesù di quei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici al tempio di Gerusalemme, trucidandoli perché nemici di Roma. Egli rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo” (Lc 13,2-4). La sorte è dunque, segnata.

C’è una speranza? Sì che c’è. Si chiama Maria, la Vergine Immacolata, ignota al mondo ma nota ai piccoli, ai semplici, agli umili. Da molto tempo prepara il nuovo mondo, il mondo della pace.
A Medjugorje si e’ presentata proprio col titolo di “Regina della pace” e da 34 anni guida i fedeli sulla via della conversione a Dio e della vera pace. Maria è l’ultima spiaggia, anzi l’Arca della Nuova Alleanza. Beati quelli che sono entrati nel suo Cuore immacolato, perché tra non molto un diluvio verrà e non di acqua, ma di fuoco. Solo pochi scamperanno: quelli che sono di Maria. Poi saranno “Cieli e Terra nuova, dove per sempre abiterà la giustizia” (2Pt 3,13). E allora grande sarà la pace.

Padre Giuseppe Tagliareni

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