Ti è piaciuto? Condividi!

È uscito nei giorni scorsi nelle librerie, per le edizioni Ancora, un libro dal titolo molto curioso: “Spaghetti con Gesù Cristo!” (152 pagg., € 15). Anche il sottotitolo suscita il desiderio di saperne di più (La “Teologia” di Bud Spencer) ma permette già di capirne il senso. Don Samuele Pinna, l’autore del testo, infatti desidera far conoscere il celebre attore italiano, scomparso nel 2016, nei suoi aspetti più inediti e, specialmente, per quanto riguarda la sua esperienza di fede cattolica, vissuta nel matrimonio, nella famiglia, nel lavoro e in ogni momento della sua vita («Fedeltà», «procreazione», «indissolubilità» non lo inquietavano, ma – scrive don Pinna – lo aiutavano nel suo cammino coniugale).

“Bud Spencer – come ogni battezzato – è stato a modo suo un «teologo», nel «sentire le cose di Dio», e ci ha lasciato qualche «piccolo» insegnamento, ma con lui tutto era «grande»”. “Il mio compito – spiega don Pinna – è stato quello di indagare dove e come esso traspare, e in qualità di teologo di «professione» proporre digressioni che permettano di gustarlo appieno”.

Nel libro, oltre alla vita di Carlo Pedersoli (era questo il nome di battesimo di Bud Spencer), che fu un campione di nuoto (ma anche giocatore di rugby) e divenne un popolarissimo attore amato in tutto il mondo, raccontata con uno stile che permette una scorrevolissima lettura, vengono descritti i valori che l’attore ha manifestato e trasmesso nel quotidiano e al grande pubblico. Dalla lettura del testo emerge chiaramente un Bud Spencer buon cattolico, allegro, curioso, che mai si è arreso alle difficoltà che la vita gli ha presentato (soprattutto prima di diventare attore, durante il periodo della seconda guerra mondiale e il duro lavoro in Sudamerica). L’autore dedica anche qualche spazio alla coppia cinematografica che nacque con Terence Hill (al secolo Mario Girotti), grazie al regista Enzo Barboni, in arte E.V. Clucker, l’inventore del western comico. Girotti attore e uomo metodico e Pedersoli, personaggio naïf e un po’ “futteténne!”

La «teologia» di Bud Spencer è un insegnamento per chiunque desideri scoprire o riscoprire la sua grande figura, la sua cultura filosofica e il suo messaggio di fede. Eccone un piccolo florilegio:

«Il ruolo dei sacerdoti è essenziale e difficilissimo in un mondo in cui sembra contare solo l’apparenza. Da loro riceviamo l’aiuto fondamentale: ci indicano una direzione sicura, verso la Luce che guida i nostri passi».

«Ho fatto tante cose ma senza Dio non avrei fatto nulla. Ho un grande senso di gratitudine verso il Cielo».

«La nascita, se uno si sofferma a pensarci, è l’attimo primigenio e più importante della nostra vita. Quello in cui veniamo al mondo
è anche il primo momento in cui ci dobbiamo fidare degli altri e siamo totalmente affidati agli altri, essendo l’uomo l’unico animale
che, se lasciato solo appena nato, non è in grado di sopravvivere. Per fortuna poi per i primi anni di vita c’è chi si prende cura di noi, ci aiuta a crescere, ci educa, e io ho avuto i migliori genitori possibili. Mio padre e mia madre sono stati sposati per oltre cinquant’anni e a me e a mia sorella Vera hanno trasmesso la tranquillità di una coppia unita che ci ha dato grandi esempi di vita specialmente nei momenti difficili».

«Le sfide non servono a vincere, ma a capire che razza di persona sei».

«La sconfitta è una necessità per temprare il carattere e nella vita ci sono sconfitte assai peggiori che nello sport, che però ti dà una nozione precisa del perdere, perché stabilisce con dei parametri oggettivi che c’è un altro migliore di te; nella vita di tutti i giorni, invece, tutto è mediato dalla soggettività della nostra presunzione di essere migliori di altri. Lo sport è diverso: vinci o perdi in base a parametri misurabili, lì non ci sono opinioni. Io non perdevo mai, ma iniziai a presagire che prima o poi sarebbe arrivato uno più giovane e più forte che mi avrebbe fatto accorgere di botto della transitorietà fisiologica del successo sportivo. Forse la mia presunzione mi impedì di capire prima certe cose, poiché mi divertivo molto: addò c’è sfizio non c’è perdenza recita un vecchio detto partenopeo. Finché mi divertivo non esisteva sconfitta, da napoletano doc».

Spirito leggero, aperto e fedele ai valori cattolici, Bud Spencer ha tanto da insegnarci e la lettura dei suoi scritti (citati spesso dall’autore), assieme alle sottolineature culturali, letterarie, filosofiche e teologiche proposte da don Pinna, permettono di risvegliare nei lettori profonde riflessioni e desiderio di continuare nella lettura e nella conoscenza del figlio di Dio, Nostro Signore Gesù Cristo, e di un suo servo diventato sempre più fedele: Carlo Pedersoli-Bud Spencer.

MATTEO ORLANDO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.