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Da qualche giorno è uscita una pubblicazione relativa ad un recente studio, particolarmente interessante,  sulla Contemplazione e alla Conoscenza mistica. La dottrina di Tommaso d’Aquino nella Summa contra Gentiles (Casa Editrice Leonardo da Vinci).

«Ho voluto approfondire un tema che per molti aspetti risulta affascinante e arricchente – dice l’autore, Alessandro Beghini, alla FEDE QUOTIDIANA.IT -. So bene che l’argomento da me indagato può essere di “nicchia”, ma forse è stata proprio questa la sfida che ho voluto affrontare: portare in evidenza, per quanto le mie forze e le mie possibilità lo abbiano permesso, un insieme di riflessioni e contenuti sulla dottrina di Tommaso d’Aquino relativa alla Contemplazione e alla Conoscenza mistica, due tematiche cui sovente si fa riferimento, ma spesso mancano di approfondimento e riferimento sicuro per un’analisi adeguata e corretta. Il mio lavoro non vuole avere l’ambizione di affrontare, esaurendolo, il pensiero dell’Aquinate al riguardo, ma, piuttosto, voler rendere fruibile il suo pensiero senza tralasciarne quegli elementi essenziali che, a volte, sono difficilmente approcciati dai non addetti ai lavori».

Alessandro Beghini, docente di Discipline giuridiche ed economiche, dopo la laurea in Economia ha ottenuto la specializzazione in Economia e politiche dell’Unione europea presso le Università di Lovanio e di Padova, e ha svolto una esperienza lavorativa presso le Istituzioni comunitarie a Bruxelles. Ha studiato Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Lateranense ed è specializzato in Teologia spirituale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli). Ha partecipato attivamente a seminari e convegni sulla Teologia spirituale e mistica tra cui alle edizioni degli anni 2013, 2014 e 2015 del “Convegno internazionale di mistica cristiana” svoltesi ad Assisi ed è membro della International Science and Commonsense Association (ISCA) e collabora con la rivista Sensus communis. International Yearbook for Alethic Logic.

«La Summa contra Gentiles è considerata spesso come una sorta di manuale filosofico-teologico, povero di spiritualità, e invece in quest’opera si può rinvenire una ricchezza spirituale il cui fulcro è la riflessione di Tommaso sulla felicità, che si potrà avere in pienezza solo quando godremo della visio Dei per essentiam e ciò sarà concesso all’uomo unicamente da Dio stesso. Per illustrare questa verità Tommaso utilizza lo schema di exitus-reditus, ripercorrendo “a ritroso” l’itinerario di ricongiungimento a Dio dopo la separazione ad opera del peccato. Nella Summa contra Gentiles Tommaso si rivela un abile pedagogo: non ci parla ex cathedra, ma ci prende per mano e ci conduce alla scoperta della dignità di essere persone  e della bellezza di essere creature amate da Dio. Non ci insegna a contemplare, ma ci rivela l’importanza della contemplazione. Non ci spiega come essere felici, ma ci dice in cosa consista la vera felicità. Non ci spiega come giungere alla beatitudine, ma afferma che solo questa è il fine ultimo dell’esistenza umana. In nessun caso si impone sul lettore chiedendogli di abdicare al suo desiderio di ricerca e di conoscenza della verità, ma lo sprona e percorrere questo cammino di contemplazione e di conoscenza mistica».

Una frase di papa Pio XI, conclude Beghini, rende bene l’idea di chi è stato e cosa ha voluto fare San Tommaso d’Aquino: «A questo tende tutta la teologia di San Tommaso: a condurci a vivere una vita intima con Dio».

Matteo Orlando

 

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