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HuggiesIl garante per la pubblicità, l’Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria, ha ingiunto alla Huggies di non diffondere più lo spot pubblicitario del prodotto “Bimbo – Bimba”. Si tratta di una pubblicità che mette in evidenza le differenze anatomiche e le diverse attitudini generalmente riscontrabili in maschietti e femminucce. Lo spot era stato accusato di essere sessista, soprattutto da parte di chi difende la “teoria del gender” e sostiene l’inesistenza di fattori culturali innati nei bambini e nelle bambine, dunque non potrà più essere trasmesso.

Lo denuncia Manif pour Tous Italia, la quale riporta la notizia che lo spot violerebbe gli articoli del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale su “Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona” e su “Bambini e adolescenza”.

“Il video è stato oggetto nei giorni di scorsi di accuse di “sessismo”: il modo con cui si accusa qualcosa di non conformarsi ai nuovi parametri del Gender, in cui è un’eresia evidenziare le differenze tra il maschile e il femminile, anche nel modo tendenziale di comportarsi. – spiega l’associazione in una nota – Riteniamo scandaloso questo giudizio del garante, dettato da meri convincimenti ideologici e contrario alla libertà di esprimere una parte della realtà senza dover rendere conto agli ormai diffusi Comitati del Pensiero Unico. Questo è solo l’ennesimo motivo per cui saremo tutti a Roma sabato 20 giugno in Piazza San Giovanni alle 15:30, per dire che ci siamo stufati dell’onnipresente filtro del Gender che decida chi sono i buoni e i cattivi nella società.”

La Manif pour Tois invita tutti a mettere “mi piace” al video su YouTube, a comunicare il proprio sostegno alla Huggies tramite Facebook e soprattutto a scrivere la propria indignazione all’Istituto di Autoregolamentazione Pubblicitaria, mandando una mail simile o uguale a quella qui sotto all’indirizzo: iap@iap.it

“Gentile amministrazione, apprendiamo con estremo disappunto dell’ingiunzione di desistenza rivolta dal vostro spettabile ente all’azienda di prodotti per l’infanzia “Huggies S.p.A.”, a motivo dello spot “Huggies Bimba e Huggies Bimbo: Per un asciutto su misura” trasmesso sulle reti Rai e Mediaset nel mese di giugno 2015. In qualità di telespettatori e consumatori, ci è incomprensivile come questa pubblicità possa violare gli articoli del del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale su “Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona” e su “Bambini e adolescenza”, dal momento che si limita ad evidenziare tendenziali caratteristiche tipiche dello sviluppo psico-comportamentale dell’infanzia che qualsiasi genitore può rintracciare nella crescita dei propri figli e delle proprie figlie, e che sono comunque considerate dalle scienze sociali e psicologiche del tutto naturali. Vi chiediamo pertanto di ritirare l’ingiunzione alla Huggies S.p.A. e di non cedere alla pressione di proteste meramente ideologiche sul tema dell’identità sessuale e c.d. identità di genere.”

 

10 pensiero su “Imposto il ritiro della pubblicità della Huggies per i pannolini bimbo-bimba, insorge la Manif pour Tous.”
  1. Leggo il commento di un certo Izzysaurs (1):
    «La disney ha appena tolto il sesso dai giocattoli grazie a una bimba fan di guerre stellari»; «se pure la disney ci è arrivata pure gli altri potrebbero fare qualche passo avanti».
    Ora, non so cos’abbia fatto esattamente la Disney ai giocattoli, anche perché non ricordo giocattoli sessualmente accurati. Ma questo “togliere il sesso ai giocattoli” sembra un probabile mascheramento della realtà. Mi chiedo quindi come si possa parlare di passi avanti.

    Penso che questo commento riassuma la loro posizione:
    «Il fatto che ancora si dia delle femministe esaltate a chi critica uno spot dimostra quanto siamo indietro rispetto ad altri Paesi europei.
    Si sta semplicemente criticando l’identificazione di maschi e femmine nei due modelli tradizionali e stereotipati che ancora condizionano la società provocando disagi, bullismo e quant’altro: è tanto difficile da capire?»
    È molto triste vedere che la gente di oggi ragiona con la retorica dell’indietro e dell’avanti (ma rispetto a che?). Da una parte sostiene senza dirlo che il liberalismo sia ineluttabile, dall’altra sottintende, esentandosi dalla spiegazione, che sia anche desiderabile.
    E poi il paragone con gli altri paesi europei. A bè.

    Però c’è qualche commento divertente:
    «Lascia perdere, con questi moralisti non ci combatti. Per loro una donna non può stirare, è sessismo. Nemmeno se insiste».

    (1) https://www.youtube.com/watch?v=LIFqCRLOfDE&lc=z13ycz5b5lygd1h1k231ft0jtx3ch5szs04

  2. Basta non se ne può più. Siamo arrivati veramente alla frutta se si deve bloccare una pubblicità. Che piaccia o no i bambini nascono maschi o femmine.

  3. lo slogan della pubblicita incriminata e questo “Lei penserà a farsi bella, lui a fare goal. Lei cercherà tenerezza, lui avventure. Lei si farà correre dietro, lui invece ti cercherà. Così piccoli e già così diversi”.
    a me fa schifo e sono felice che sia stato ritirato. non centra nulla la teoria gender. semplicemente rifiuto l’idea che siccome sono donna devo pensare a farmi bella. la mia priorita e’ stata ed ancora oggi quella di diventare una persona che coltiva vari interessi e che mette l’arricchimento personale e spirituale davanti a valori superficiali ed esteriori come quelli individuati dalla pubblicita x maschi e femmine. non ho figli ma se mai li avro non comprero mai x loro questo prodotto.

  4. Care donne, voi siete soltanto affette da complessi di inferiorità e da invidia nei confronti dei maschi, che, anche da bambini, vi fanno le scarpe perchè sono più dotati di voi sia fisicamente, sia intellettivamente. Ecco perchè non sopportate che vengano messe in risalto le differenze comportamentali tra bambini e bambine: i primi sono più in gamba e più intelligenti delle seconde, che sono frivole e tarate per natura.

  5. Ma non avete niente di più importante a cui pensare che non ad uno spot per pannolini che a mio avviso non ha niente di così “inquietante” . Io non so dove arriveremo……

  6. Scusate, non capisco, ma i bambini nascono sempre col pisellino e la passerina? E questo Gender chi sarebbe? Uno che si occupa di pubblicità? Speriamo, in questo caso, non lo mandino in giro col coltello. La pubblicità ai bottoni automatici, e quella alle scarpe è legale? Fare la destra differente dalla sinistra potrebbe essere allusione omofobica. Ah che tempi duri per chi pretende solo di camminare, abbottonarsi e di tener asciutti i bambini.

  7. Non ho più la tv da tempo e solo oggi ho saputo di questa – ennesima – fesseria…
    Temo che, con buona pace di Francesco, che ha scritto un po’ di tempo fa, non ci siano solo “contestatrici” ma anche tanti “contestatori”, e non solo “per invidia del pene”. Personalmente, non ho problemi a cucire od attaccare cerniere e bottoni, come non ne ho se devo cambiare una lampadina o spalare la neve: questi/e che contestano una pubblicità, temo, sono solo dei guastatori, la punta “armata” di un iceberg ben più profondo, che tende a minare le fondamenta della società.
    La lingua italiana prevede l’uso di parole di genere maschile-femminile: cosa pretenderanno di imporci, tra un po’, l’uso del neutro? torneremo al latino o passeremo in massa all’inglese?

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