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Una inaspettata guida laica alla dottrina sociale della Chiesa in tema di lavoro ed impresa. Parliamo di” Illuminiamo i pollai- le nuove sfide del benessere organizzativo sociale” (edizione NeP). E’ il suggestivo ed anche molto provocatorio saggio scritto da Maria Grazia De Angelis, già dirigente di banca, manager di impresa, Presidente dell’Associazione Italiana di Studio de Lavoro per lo sviluppo organizzativo, da Francisco Javier Fiz Perez, Silvio Giovarruscio e da Oriana Ippoliti.
Il tomo, che è, assieme al trattato scientifico anche una sorta di vademecum laico di dottrina sociale della Chiesa ( molti sono infatti gli spunti), riguarda le problematiche del mondo del lavoro e la ricerca su come renderlo più ” umano” , mettendo sempre al centro la persona, rispetto al profitto. Evitando, appunto, che fabbriche ed uffici si trasformino in ” pollai” e i lavoratori in polli o galline da batteria. Da segnalare, in particolare, la prima parte del volume, quella redatta in modo assolutamente impeccabile e senza sbavature ( incluso un eccellente italiano) da Maria Grazia De Angelis, che abbina alla aridità delle cifre e dei dati, dotte ed argute osservazioni. L’ autrice ha saggiamente posto in cima al capitolo introduttivo una bella frase di Papa Francesco: “Quando si vive attaccati al denaro, all’imbroglio o al potere, è impossibile essere felici”.
Il testo riprende, con intelligenza, spunti e parti della dottrina sociale della Chiesa. Il libro permette di sottolineare uno scenario nel quale è più che mai giusto trovare nuove modalità di aggregazione nella impresa e nella vita di ogni giorno. Una delle considerazioni di base è che il disagio lavorativo aumenta e questo spinge a non sensate colpevolizzazioni dell’ imprenditore e del capitalismo.
Che fare allora? La risposta risulta che è utile, se non indispensabile, cercare una ” ecologia umana integrale” ( ricorda la enciclica Laudato sii di Papa Francesco), per esaltare la dimensione umana e sociale. I rapporti di lavoro ( ed anche nella società, nella famiglia ) sono divenuti impersonali, spesso addirittura aleatori. Il tutto, è accompagnato da un aumento delle disuguaglianze sociali e dalla mancanza di lavoro, dallo strapotere finanziario di pochi su molti.
La risposta, pertanto, non è quella di combattere il capitalismo in quanto tale, ma i suoi aspetti dannosi e perversi ( lo diceva Giovanni Paolo II), insistendo sulla necessità del giusto profitto e sulla centralità della persona umana nel posto di lavoro. Gli autori sottolineano la necessità e la urgenza di luoghi e condizioni di lavoro nei quali l’ uomo possa avere la sua dignità e vivere non come un pollo in batteria, in pollai da… illuminare. Ecco spiegato il titolo, molto originale e confacente al contenuto.
Bruno Volpe
 

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