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Il 1° settembre il Papa, presso Casa Santa Marta, ha incontrato in privato il vescovo francese Jacques Gaillot (accompagnato da Daniel Duigou, il parroco della chiesa di Saint-Mery di Parigi), un vescovo esautorato da San Giovanni Paolo II il 13 gennaio 1995 dal suo incarico nella diocesi di Évreux (e da allora vescovo titolare di Partenia, diocesi nel Nord Africa che da secoli esiste solo sulla carta) per le posizioni non ortodosse espresse in favore dell’ordinazione di uomini sposati, del riconoscimento delle coppie omosessuali che più volte ha benedetto (come ha benedetto coppie di divorziati risposati), dell’estensione del sacerdozio alle donne, delle aperture verso la contraccezione e l’uso del profilattico, ecc. Tre quarti d’ora d’incontro tra il pontefice argentino e il settantanovenne vescovo francese che ha dichiarato: “Sono rimasto incantato per questo incontro. Ho parlato familiarmente. Il Papa mi ascoltava. Questo è un uomo che non giudica, è un dono di Dio per il mondo. Abbiamo parlato del prossimo Sinodo dei Vescovi, a ottobre a Roma, che discuterà temi sulla famiglia”. “Mi ha dato una bella lezione di semplicità, libertà, egli non giudica, non reimposta. Questa conversazione mi incoraggia”. “Eravamo in attesa in una sala del residence Santa Marta – dice padre Daniel Duigou (che ha accompagnato il vescovo Gaillot) -. Abbiamo pensato che qualcuno sarebbe venuto ad accompagnarci nell’ufficio del Papa. Improvvisamente la porta si è aperta ed è apparso il Papa, da solo”. Abbiamo “chiacchierato con lui  in modo semplice, senza alcuna distanza, nessun protocollo, senza sfarzo”. “Il papa – ha detto Duigou – si è rivolto a Jacques dicendogli: Siamo fratelli”. Francesco “ci guardava con i suoi occhi acuti, ascoltandoci parola su parola e scusandosi per il suo pessimo francese”. Ricordando che aveva benedetto omosessuali e divorziati risposati, Gaillot si è giustificato col Papa dicendo: “si benedicono le case, perché non le persone?”. Questa frase ha fatto sorridere il Papa che ha risposto in francese: “La bénédiction de Dieu est pour tout le monde”.

Di sicuro non sappiamo cos’altro il Papa abbia detto al vescovo “ribelle”. Crediamo tuttavia che nelle interviste rilasciate dal monsignore in Francia (noi abbiamo attinto dal sito di Le Monde e da quello di Le Point), Gaillot riporta solo pochissime parole del Pontefice. È alquanto strano che durante quaranticinque minuti di colloquio il Papa abbia detto solo 2-3 frasi. È inoltre a dir poco chiara la linea di Papa Bergoglio su matrimoni gay, ideologia gender e via dicendo. Dalla chiusura del Sinodo Straordinario fino alla metà del mese di maggio scorso, è stato calcolato che il Santo Padre ha effettuato più di 40 interventi sul tema della famiglia, tutti in linea con la dottrina e la pratica tradizionale in materia familiare (per esempio ha detto che “l’ideologia del gender” è “uno sbaglio della mente umana”, una “colonizzazione ideologica””). Sappiamo anche che i mass media laicisti hanno diabolicamente operato per diffondere possibili e presunti cambiamenti nella prassi o nella dottrina della Chiesa, piuttosto che il contenuto essenziale dei veri pronunciamenti papali, che inneggiano sempre alla misericordia verso l’errante ma mai verso l’errore. Sembra che anche in questo caso monsignor Gaillot faccia più il gioco dei media laicisti che un servizio alla Verità di Cristo!

Matteo Orlando

3 pensiero su “Il Papa incontra Gaillot, il vescovo pro matrimonio gay e eutanasia”
  1. Mah… Non ho dubbi che gli interventi a parole sono stati in gran parte (non tutti) chiari. È che le azioni, in positivo e in omissione, non hanno seguito in modo coerente le parole; anche tenendo conto dei collaboratori scelti personalmente da Francesco. A partire da Forte e Baldisseri per quanto riguarda il Sinodo. Per passare poi a Galantino, per quanto riguarda la politica. E faccio notare che uno dei primi provvedimenti del neo-vescovo di Padova è stato impedire ad un parroco di organizzare una scuola parentale in funzione anti-teoria-del-gender, come pure avocare a sé il diretto controllo su tutti i dibattiti in diocesi. Questo mentre il Papa si esprimeva contro i “vescovi-pilota”.

    Lasciare che uno come Gaillot parli a ruota libera e far rimanere in silenzio la Santa Sede è un danno.

    1. Peggio ancora, dà adito alle voci per cui il Papa non solo non condannerebbe ma proprio appoggerebbe questa linea ecclesiale. Purtroppo, in certe posizioni è chiaro che ci sono veri e propri mercenari, altro che pastori: personaggi che abbandonano i fedeli (ormai sempre più soli a lottare per la coerenza alla Santa Dottrina, il rigore liturgico e la fedeltà al Cristo) in preda alle mode ed alle eresie invece che fare realmente pastorale.

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