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“La cocaina andrebbe legalizzata, solo così si bloccherebbero i pozzi di petrolio delle organizzazioni criminali. La legalizzazione trasformerebbe l’economia mondiale: il narcotraffico di cocaina attraversa il mondo legale, gli dà forza, liquidità, rendere la sostanza legale cambierebbe le cose”, lo ha detto Roberto Saviano presentando alla 76° Mostra internazionale del cinema a Venezia Zerozerozero la serie tv kolossal con la regia di Stefano Sollima, tratta dal suo romanzo-inchiesta uscito nel 2013.

E ancora: “Perchè la cocaina regna? Perchè la vita è una merda, ti fa sentire sempre troppo brutto, troppo povero, troppo grasso’”.

“Non è che per vendere un libro o un film si possono dire tutte queste stupidaggini. C’è un limite”, ha scritto il leader Cattolico del Forum delle Famiglie, Gigi De Palo.

“Allora è vero che la legalizzazione delle droghe leggere sarebbe un primo passo per legalizzare altro…”, ha continuato De Palo. “La legalità è importante, per carità, ma non si può nemmeno immaginare di ‘combattere’ il narcotraffico sulla pelle delle persone. Legalizzare la cocaina equivarrebbe a comunicare ai nostri figli che la droga (ormai non più solo quella leggera) non fa male. E invece fa (tutta, ma proprio tutta) male!”.

“Stiamo trasformando la nostra pigrizia e la nostra incapacità di trovare soluzioni politiche in compromessi dal breve respiro e dai danni futuri incalcolabili”, ha spiegato De Palo. “Caro Roberto Saviano ma ti rendi conto di quello che dici? Guarda cosa è successo con il gioco di azzardo. La gente scommetteva? Piuttosto che lottare seriamente contro il fenomeno, abbiamo legalizzato le scommesse (tra l’altro non facendo pagare le tasse alle multinazionali del gioco) distruggendo intere famiglie che si indebitano con un “gioco” approvato da uno Stato biscazziere. Posso darti un consiglio?Invece di continuare a dire queste castronerie, fai un figlio. La vita non è tutta una merda. Il fatto è che a forza di parlare di droga, malavita, camorra, omicidi, narcotraffico stai perdendo la speranza… Capisco che è un filone narrativo che porta soldi, ma così ‘rischi’ di diventare un cattivo maestro”.

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