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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno

Versione audio

https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

Versione testuale

IL VANGELO DEL GIORNO: giovedì 26 settembre 2019 

Il vangelo di oggi presenta la reazione di Erode alla predicazione di Gesù. Il testo inizia con l’esposizione delle opinioni della gente su Gesù. Alcuni dicevano che Gesù era Giovanni Battista e altri Elia. Altri lo identificavano con un Profeta, cioè con una persona che parla a nome di Dio. Le persone cercavano di capire Gesù partendo da cose che loro conoscevano, pensavano e speravano. Cercavano di inquadrarlo. Erode forse è l’unico che emerge dalla massa e cerca di capire: vuole vedere Gesù da vicino, vuole vederlo, certo, per ucciderlo, come aveva già ucciso il profeta Giovanni. Quante volte anche noi pensiamo di dover conoscere qualcosa per togliercela di mezzo. E invece, proprio come Erode, prima o poi, anche in altre situazioni, o in altri contesti, ci trovimo a fare i conti con quelle situazioni o anche quel tipo di persona, se non proprio con quella persona, che abbiamo voluto eliminare. Ed è intelligente la soluzione che trova Erode: “cercava di vederlo“. Un’indicazione intelligente, perché capisce che per uscire dal meccanismo di chiusura e di rottura, è intelligente mettersi in un percorso di conoscenza, di ricerca, almeno cercare un modo per vedere, per capire se non altro per trovare un sistema di tegliere di mezzo una situazione. Nel testo originale greco si dice “εζητει ιδειν αυτον“. Il verbo greco zeteo è il verbo che nella tradizione biblica si usa normalmente per evocare l’esperienza della ricerca di Dio, perciò questa è una ricerca che comporta un desiderio preciso che quì viene espresso: vedere Gesù! L’uso di questo verbo, quindi, ci mostra che la ricerca di qualcosa nasce sempre dal desiderio, da un desiderio profondo. Cercare, quindi, è l’esito ovvio di un desiderio che pian piano prende forma dentro di noi. Il Vangelo oggi, quindi, ci insegna che, al di là delle motivazioni a favore o contro Gesù, nel nostro vivere quotidiano tutti siamo spinti a cercare ciò che risponde al desiderio profondo del cuore. Erode, anche se non era certamente un uomo saggio e pio, aveva capito ciò che conferiva alla sua vita il dinamismo della ricerca: il desiderio di vedere Gesù. Allora oggi queste poche righe del Vangelo sembrano confermarci che ogni persona, anche quella che noi potremmo considerare la più crudele e spregiudicata, in fondo, nel cuore, quando desidera qualcosa, si mette in ricerca e questa ricerca è un primo passo che porta a cogliere il desiderio profondo che ci fa andare avanti nella vita. Allora oggi chiediamo al Signore che anche noi oggi possiamo cercare Dio in ogni cosa, nel desiderio profondo che abita il nostro cuore e magari possiamo aiutare qualcuno a cogliere il desiderio profondo che abita il cuore di ogni persona, che è proprio quello che Erode aveva nel cuore: vedere Gesù. 

Lc 9,7-9 

In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutto ciò che accadeva e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: “Giovanni è risuscitato dai morti”, altri: “È apparso Elia”, e altri ancora: “È risorto uno degli antichi profeti”. Ma Erode diceva: “Giovanni l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?”. E cercava di vederlo.

Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.

La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g

Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

 

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