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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: giovedì 23 Maggio 2019

Il Vangelo di oggi ci mostra un altro dono fondamentale dello Spirito Santo: la gioia. Se osserviamo bene i testi dei Vangeli proclamati in in questi giorni, ci accorgiamo che la liturgia ci sta facendo fare un percorso in questo tempo che ci serve a conoscere meglio e più in profondità lo Spirito Santo, infatti stiamo procedendo proprio verso il compimento di questo tempo pasquale che viviamo, che sarà la grande festa di Pentecoste. Ogni giorno, quindi, è come se conosciamo un pò di più lo Spirito Santo, non tanto attraverso descrizioni e trattati sulla sua persona, ma attraverso gli effetti pratici che il Dio-Amore Spirito Santo produce in noi, nel nostro cuore e nelle nostre vite di credenti. Abbiamo visto due giorni fa, infatti, che lo Spirito Santo ci dona la pace, poi ieri abbiamo compreso che lo Spirito santo ci unisce a Gesù in modo tale che senza di Lui non possiamo far nulla, abbiamo letto nel Vangelo ieri. Ecco, oggi il Vangelo ci insegna che quando viviamo nello Spirito Santo si vede. C’è un segno particolare che illumina il volto dei credenti in Cristo: il dono spirituale della gioia! “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena“, ci dice Gesù. Non si tratta di avere una gioia grande, intima, forte. Il Vangelo ci parla di una gioia “piena“! E cosa significa “gioia piena“? L’espressione greca che viene riportata in questo testo è h cara umwn plhroqh che in latino si traduce gaudium vestrum impleatur, che significa letteralmente “la vostra gioia sia stata fatta riempire“. E’ evidente allora che la gioia di cui ci parla il Vangelo è una gioia diversa da quella che possiamo sperimentare noi a livello umano. Forse l’emozione della gioia ci dice qualcosa, ma resta sempre limitata, parziale, superficiale, perché ha bisogno di essere riempita da Dio, dallo Spirito di Dio! E noi tutti abbiamo bisogno di far riempire di Dio le nostre emozioni positive e gioiose, perché solo così possiamo vivere le cose belle fino in fondo, in profondità, in modo totale, integrale, vero, in modo puro. Una gioia piena è una gioia pura, che viene dalla purezza di intenzioni e di azioni. Ecco perché questa gioia di cui ci parla il Vangelo, anche se è un dono dello Spirito Santo fatto a tutti i credenti, in realtà la vivono solo pochi. Gesù ce lo dice: la gioia è di chi si fa piccolo, si fa povero, di chi si è fatto riempire da Dio, non dal proprio egoismo. Allora oggi scopriamo che lo Spirito santo ci fa il dono della gioia, Gesù ci aiuta a far sì che possiamo riempire le nostre gioie dell’amore di Dio, ma c’è qualcosa che dobbiamo fare noi: eliminare le resistenze del nostro orgoglio, del nostro comodo, farci piccoli, lasciarci purificare, rinunciare a qualcosa ognuno sa cosa, ma non possiamo più permettere che le nostre gioie, i nostri momenti di felicità siano inquinati dal nostro io! Permettiamo a Dio di riempire le nostre gioie di amore, per essere sempre di più persone libere, trasparenti, semplici, capaci di intessere relazioni pure e belle con gli altri. Chiediamo che questa gioia dia forma all’amore che unisce noi cristiani credenti. Non persone gioiose che donano per avere qualcosa in cambio, ma persone che donano con gioia e gratuità: questo è il segno che la nostra gioia è stata riempita da Dio. E questo evangelizza, perché la gioia del vangelo, della pura gratuità, è effusiva, si diffonde, si espande come un profumo. E anche per questo è una gioia “piena” perché si lascia raggiungere dal canto gioioso e festante di tutto l’universo, che canta ogni mattina la lode del suo Creatore. Proprio in un inno liturgico della Liturgia latina delle Lodi, questo dono dello Spirito Santo, la gioia piena dello Spirito Santo è definito come sobria ebrezza, perché è una gioia che ci manda fuori di noi, ci rende luce, evangelizza, attira, ma lo fa nel rispetto e nell’amore, lo fa nella misura in cui io e te, oggi, decidiamo di vivere con sobrietà, nella purezza. Come fare? Ce lo dice proprio questo meraviglioso inno, con queste parole, che per noi sono un programma: “Sia Cristo il nostro cibo, sia Cristo l’acqua viva, in Lui gustiamo sobri l’ebbrezza dello Spirito“. Imprimiamo nel nostro cuore le parole del Vangelo e nutriamoci di Gesù, perché la gioia dello Spirito Santo possa contagiare sempre di più le persone che incontreremo ed unirci sempre di più nell’amore puro del Signore.

Gv 15, 9-11

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.

Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

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