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IL VANGELO DEL GIORNO: mercoledì 13 novembre 2019

Nel vangelo di oggi si racconta la guarigione dei dieci lebbrosi, di cui uno solo ringrazia Gesù. E non solo era uno solo, ma era pure un samaritano! Cioè un uomo che solo a causa della sua provenienza veniva giudicato un uomo di poco conto. E allora Gesù in questo Vangelo ancora una volta fa emergere la bontà e la riconoscenza che gli vengono da persone poco stimate dagli altri, ma molto preziose per Dio. Questo vuol dire che solo Dio conosce i cuori delle persone e che la bellezza di un’anima dipende dalla bontà del cuore che Dio stesso mette nei cuori. Così il Vangelo oggi ci insegna un metodo per far risplendere di bellezza la nostra anima e far crescere la bontà nel nostro cuore. Un metodo semplice, però molto efficace! E’ la gratitudine. Se cominciamo infatti a praticare quello che ci mostra oggi questo Vangelo, cioè a dire grazie semplicemente, ci accorgiamo che dire grazie è difficile infatti vivere in un atteggiamento di gratitudine è qualcosa di molto impegnativo! Dire grazie non ci viene naturale, ma è un buon allenamento per guarire il cuore dall’indifferenza e dal giudizio. Ringraziare chi ci sta vicino e ringraziare anche Dio a fine giornata per almeno due o tre cose belle che ci sono accadute oggi, può essere un esercizio abbastanza semplice, ma che a lungo andare, ci apre il cuore alla riconoscenza verso gli altri, verso Dio e alla gioia, perché ci fa vedere la realtà con occhi diversi, non dal lato della sofferenza che abbiamo vissuto o che viviamo, perché noi di una realtà, se ci facciamo caso, vediamo di più il male, ci ricordiamo di più cosa abbiamo sofferto. E invece no! Dobbiamo combarttere questo atteggiamento, tornare sull’esperienza, ma non per vedere il male, ma per andare a cogliere ciò che questa esperienza ci ha insegnato, e rendere grazie! Cioè da questa esperienza di dolore, di difficoltà sempre io porto dentro di me qualcosa di bello, nonostante tutto. E dobbiamo fare questo sforzo , oggi il Signore ce lo chiede! Impariamo allora che la gioia è un combattimento spirituale, in questo senso! E’ un reagire alla nostra modalità di vedere le cose perchè noi le vediamo solo dal lato che ci f più comodo, che è quello che ci adagia nella sofferenza. E invece no! Dobbiamo fare come questo lebbroso: il lebbroso si rende conto di essere guarito e fa lo sforzo di tornare indietro per ringraziare. Prima ha fatto quella strada nel dolore e poi la rifà, la stessa strada, ma con un altro sentimento, con gratitudine! E questo sentimento cresce sempre di più nel ritornare verso Gesù: dalla tristezza alla lode, dal lamento alla danza! Questa è l’opera di cui Gesù desidera oggi farci prendere coscienza. Allora oggi ringraziamo Dio innazi tutto di avere questo giorno a disposizione per poter praticare la gratitudine, per poter cocì cambiare il nostro modo di vedere le cose, le persone, la nostra storia. Diciamo grazie! Grazie Signore per questo giorno di vita che ci concedi, grazie per tutto ciiò che impareremo oggi e per tutto ciò che abbiamo imparato nella vita, anche nella difficoltà, nel dolore, perché tutto è dono del Tuo amore per noi! Abbiamo sempre imaprato qualcosa! Aiutaci a custodire sempre un cuore che sappia dire grazie e che sappia trasmettere la gioia del tuo amore così grato, a tutti! Buona giornata!   

Lc 17, 11-19 

Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!” Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?” E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”

 

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