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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: domenica 24 marzo 2019

III domenica di Quaresima

Il vangelo di questa terza domenica di Quaresima ci interroga fortemente sul nostro modo di affrontare le atrocità che non solo nell’antichità, ma che ancora oggi, in modo più subdolo rispetto al passato, contaminano la vita umana e la turbano. Così oggi troviamo Gesù che resta turbato dalla notizia appresa circa un massacro che Pilato, governatore romano, aveva fatto con alcuni pellegrini samaritani. E Gesù, in risposta accenna anche a diciotto persone, sopra i quali cadde la torre di Siloe e li uccise. Deve essere stato un disastro di cui si parlò molto in città. Un temporale fece cadere la torre di Siloe uccidendo diciotto persone che si stavano riparando sotto di essa. I suoi contemporanei attribuivano questi disastri a Dio. Ecco allora che oggi il Vangelo ci mostra il valore della nostra libertà e quindi della responsabilità umana nelle conseguenze che portano le scelte che facciamo. Chi subisce una strage o un atto terroristico, o una qualsiasi ingiustizia non sta subendo un castigo da parte di Dio per i propri peccati o per i peccati di altri. E’ vero, subisce ingiustizia a causa di scelte contro la vita e contro Dio, ma Dio non è il responsabile della violenza e della morte delle persone. Le scelte che ci portano alla morte sono conseguenza del peccato delle persone e non dipendono da Dio. Quando si vive nell’inganno e nell’illusione per il grande egoismo che porta alla corruzione abbiamo come un accecamento della vista interiore e pervertiamo la realtà, così si arriva a fare scelte che sono anche contro altri esseri umani, e quindi contro Dio. Però, da parte di Dio, come è scritto nella Bibbia , c’è solo una volontà, o meglio un desiderio, di salvezza per l’uomo, di ritorno dalle sue scelte di morte perché si metta in azione verso la ricostruzione della vita sua e degli altri! “Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva“, come è scritto in Ez 18, 21-28. Ed ecco allora che Gesù ci invita oggi alla conversione e al cambiamento. Egli stesso dice: “Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”. Non è una minaccia, ma un invito alla conversione che oggi è necessaria a tutti noi, se vogliamo proseguire il nostro percorso verso la vita risorta che Gesù ci ha donato e che in questa Pasqua vuole rinnovare pienamente in noi. Preghiamo allora oggi per tutta la Chiesa Cattolica e per tutta l’umanità perché comprenda l’urgenza di mettersi in una via di conversione continua verso la salvezza e la gioia, perché il nostro Dio è un Dio dei vivi e non dei morti! Buona domenica!

Lc 13,1-9

In quel tempo, si presentarono a Gesù alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?  No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.  Disse anche questa parabola: “Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai”.

 

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.

Per contattare la teologa Di Berardino scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

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