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“Legge tecnicamente pessima e disumana. Giusto opporsi.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana la parlamentare Eugenia Roccella sulla proposta di legge che riguarda il fine vita e il testamento biologico.

Onorevole Roccella, la Camera affonta la legge  sul fine vita, qual è la sua opinione?

” E’  una legge tecnicamente pessima e fatta male, disumana e credo che sia giusto opporsi ad essa”.

Quali le criticità?

” Detto che è un provvedimento mal articolato ed anche ambiguo, un punto gravisismo è l’ assimilazione della idratazione  e della alimentazione per il malato terminale alle cure mediche. In poche parole, omologando idratazione ed alimentazione alle terapie mediche, si permette la sospensione delle stesse. Inoltre, la legge come proposta, mortifica severamente o addirittura  annulla, la professionalità del medico che rischia di vedere compromesso il suo ruolo e la sua professionalità”.

Come per le unioni civili: non esistono problemi molto più seri ed urgenti da affrontare da parte del legislatore?

” Lei ha ragione ci sono cose davvero molto più pressanti che questa, problematicità  più impellenti. Ma il punto è che questa legge serve solo al Pd per  ricompattarsi ideologicamente ed anche politicamente in un momento di difficoltà. Ritengo , maliziosamente, che questa proposta di legge e magari un incidente parlamentare, convengano fortemente a Renzi il quale vuole correre alle elezioni”.

Perchè?

” Lui, come divevo, ha fretta di votare. Allora, visto che  NCD su questi temi ha già dato con le unioni civili e molto difficilmente concederà il bis, ecco che con la legge sul fine vita si rischia seriamente l’ incidente parlamentare, magari atteso e desiderato, gradito all’ ex premier per, appunto, andare alle urne. Insomma, penso che la legge sul fine vita possa anche essere un grimaldello  propizio a Renzi per fare cadere il governo anche se bisogna fare i conti con il sì dei grillini”.

I vescovi italiani almeno sin qui non sembrano troppo… sconvolti.

“Il cardinale Bagnasco recentemente ha parlato in modo molto chiaro e netto. Il problema, ma questo non mi pare una novità, è monsignor Galantino il quale è sembrato molto più preoccupato della data del voto dopo la sentenza della Corte che del fine vita. Trovo impensabile che la Cei su questo argomento non prenda ancora posizioni  forti ed articolate. Questa è una legge cattiva, figlia della cultura della morte che va combattuta con energie e senza risparmio”.

Bruno Volpe

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