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“La Chiesa è allo sbando, ma solo per chi si lascia sbandare”: lo dice a La Fede Quotidiana Monsignor Antonio Livi, teologo di assoluta fama, animatore del sito Fudes et Ratio e soprattutto uno dei sacerdoti firmatari della lettera- documento di “filiale correzione” diretta al Papa.

Monsignor Livi, perchè avete scelto di scrivere quella lettera e soprattutto di renderla pubblica?

“Perchè il Papa non ha dato retta già una prima volta ai cardinali che avevano legittimamente proposto ed avanzato dei Dubia su Amoris Laetitia, ma anche perchè non ha risposto a noi che ci eravamo rivolti a lui in data 11 agosto. Insomma, non vi era altra soluzione se non rendere pubblico il tutto. Certamente siamo consapevoli e prevediamo che non darà risposte neanche a noi, se non lo ha fatto ai quattro cardinali”.

Bergoglio ha detto eresie?

“In nostro intento è richiamare il Pontefice affinché non dia voce e autorevolezza a teologi eretici che ormai lo circondano e che hanno influenza su di lui. Penso al cardinal Kasper o ad esponenti della Conferenza episcopale tedesca ed argentina. Il modo di agire del Papa è deleterio. Abbiamo diritto alla chiarezza e alla parola certa su temi tanto delicati”.

Ripetiamo:  ci sono eresie in Bergoglio?

” Lui non è personalmente e formalmente  in eresia, non ne ha dette in modo palese.  Lui non   proclama cose che  risultino eretiche, però le fa dire agli altri  senza correggerle o smentirle, pertanto avallandole. Penso che sia quantomeno un peccato contro la prudenza ed è una prassi pastorale dannosa. Noi cerchiamo di farlo ravvedere sia nella prassi sia nella dottrina che risente negativamente del modernismo.  Questa iniziativa è doverosa”.

Per quale motivo fa dire cose eretiche ad altri?

” Non so se sia calcolo, furbizia, o mancanza di prudenza. La  cosa sicura è che fa  mettere in pratica da chi lo circonda affermazioni pericolose ed eretiche che  influenzano i documenti. Noi vogliamo proteggere il Papa”

Quale è la situazione della Chiesa?

” Allo sbando, in confusione, ma lo è solo per chi si lascia sbandare. La fede non sta nelle parole di Bergoglio e dei  pontefici in generale, loro non inventano nulla. Tutto è  presente nella Scrittura, nella Tradizione e nel Catechismo”.

Chiesa divisa?

” Questo pontificato risulta divisivo e genera confusione. Ci sono preti e vescovi che dissentono e penso per esempio agli episcopati degli Usa o della Polonia che in tanti esponenti sono critici e non condividono”.

Bergoglio insiste sulla misericordia…

” Vi è una retorica della misericordia, ma non mi pare che le cose siano in questo modo. Lui non si è rivelato  misericordioso con i cardinali firmatari dei Dubia e generalmente con chi la  pensa diversamente da lui è molto duro. Non fa quello  che dice”.

Bruno Volpe

3 pensiero su “ESCLUSIVO – Monsignor Livi: “Costretti alla correzione filiale, la Chiesa è allo sbando””
  1. Il Papa tiene un linguaggio semplice e pragmatico. Questo sicuramente non va ai teologi che sono abituati a dei linguaggi troppo tecnici e incomprensibili. La Chiesa deve uscire dai suoi castelli della retorica illuminista per entrare nella concretezza del messaggio evangelico. Il nostro tempo sta chiedendo qualcosa in più alla Chiesa, di fidarsi un po’di più della gente con i rischi che comporta la fiducia. Solo fidandosi di Pietro, Gesù ha posto la prima pietra della grande Chiesa a cui tutti apparteniamo oggi. Carissimo Monsignor Livi, impariamo a fidarci anche di questo tempo, tutto non è perduto perché lo Spirito Santo non ha mai abbandonato la sua Chiesa.

    1. Se tutto non è perduto è proprio perché ci sono uomini come il Mons. Livi che hanno il coraggio di dire la Verità. Il pragmatismo del Papa poi , non si manifesta solo nel linguaggio, il che sarebbe anche giusto poiché il linguaggio di oggi non può essere quello di duecento anni fa. Il vero problema sono alcune tesi in materia di morale matrimoniale, che risultano quantomeno fuori dalla scrittura, magistero e tradizione della Chiesa. Un richiamo alle verità fondanti della dottrina cattolica è doveroso.

  2. Purtroppo mi è difficile pensare che 62 alti prelati abbiano redatto un documento come “Filiale Correzione” senza un minimo fondamento teologico-dottrinale. Come, del resto, dà da pensare il fatto che un mangiapreti come Scalfari sia entrato così in sintonia con un Papa. Apportare delle riforme ad alcuni aspetti formali e/o morali della Chiesa può anche essere giusto ma cosa diversa è entrare nel merito dei Sacramenti e promuovere la modifica dei requisiti che, per tradizione e dottrina, li rendono accessibili ai fedeli. I sacramenti non sono di proprietà della Chiesa ma costituiscono, per Essa, un dono che Le proviene dai Vangeli e che è chiamata ad amministrare e custodire così come è stato dato. I testi sacri non sono best seller da aggiornare ai tempi per ragioni pastorali, così come questi non devono costituire una motivazione che ne autorizzi forzature interpretative. Oggi, come 2000 anni fa, non è mai stato il tempo di Cristo, i tempi non sono stati mai quelli opportuni alla Sua parola. Concludo dicendo che non mi risulta che fino all’avvento di Bergoglio i divorziati e risposati venissero allontanati e/o cacciati dalla Chiesa, basta leggere il Catechismo. Fabio

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