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amorth” Ringrazio il Cielo di avermi fatto conoscere padre Amorth, grande uomo di Dio, dotato anche di sottile umorismo”. Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana, il noto ed autorevole vaticanista Marco Tosatti, firma storica de La Stampa, il quale ha scritto con l’ esorcista ben tre libri : “Inchiesta sul demonio”, “Padre Pio e il diavolo”, “Memorie di un esorcista”, editi tutti per Piemme.

Tosatti, lei ha passato molto tempo con lui: chi era Padre Amorth?

” Una persona molto intelligente, ma anche umile e dotato di sottile umorismo. Svolgeva una missione tanto delicata ed importante, ma quando glielo facevi notare rispondeva di essere solo un poveretto, non si dava arie e persino non si prendeva molto sul serio. Aveva pochissimo tempo libero, le sue giornate erano impressionanti per ritmi di lavoro ed impegni”.

Talvolta è stato accusato di vedere il Demonio dappertutto…

” Non è così. E sapeva valutare le varie e diverse circostanze. Una volta gli ho portato una persona che soffriva di strane visioni anche dentro casa e lui saggiamente prima ha voluto scartare ogni problema di salute”.

Tante volte Amorth ha detto chiaramente che oggi molti vescovi e preti forse  non credono al Diavolo o lo sottovalutano…

” Questo, è vero, lo ha detto, però proprio grazie a  tale posizione ha contribuito ad un cambiamento di mentalità. La tendenza  a sottovalutare l’ azione straordinaria del demonio sembra essersi fortunatamente invertita ed oggi i vescovi nominano esorcisti nelle loro diocesi, basti vedere cosa sta accaendo in Polonia e nella stessa Francia. Indubbiamente invitava la Chiesa a maggiore impegno”.

A quali santi si rifaceva maggiormente?

” Da quanto ne so, a Padre Pio, al santo Curato d’ Ars e a San Giovanni Bosco, però mi diceva che il  maligno ha cattive reazioni al sentir nominare Giovanni Paolo II. Inoltre padre  Amorth ricordava spesso padre Candido Amantini”.

Era favorevole al fenomeno Medjugorje…

” Era totalmente favorevole a quel fenomeno , vero”.

Se dovesse dedicargli un tweet?

” Ringrazio il Cielo di avermelo fatto conoscere”.

Bruno Volpe

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