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Sia don Paolo Farinella che don Favarin (con sfaccettature differenti) si sono detti contrari questa volta all’allestimento del presepe nelle loro chiese in polemica col decreto sicurezza del Governo. Ci sta persino chi ha parlato, relativamente al presepe, di scelta ipocrita. E allora, abbiamo intervistato sul tema don Fortunato Di Noto che ha una posizione diversa.

Don Di Noto, è ipocrita fare il presepe dopo il decreto sicurezza del Governo?

“Ma scherzate e che nesso ci sta? Il presepe è un segno del grande ed insondabile mistero dell’ Incarnazione. Quando sento certe cose proprio da un prete, non da un ortolano, con ogni rispetto per la categoria, sinceramente perdo la bussola. Quello che ha detto il prete sul presepe è disdicevole, gli consiglio nel nome della ragionevolezza, di fare marcia indietro. A volte  vedo sacerdoti alla ricerca  del loro quarto d’ ora di nototietà o di visibilità. Ora costui la ha avuta e torni nei ranghi. Il presepe rimanda, con semplicità, ad una sana religiosità”.

Anche a Genova non scherzano…

” Si notano stravaganze un poco dappertutto e le trovo inutili e dannose. Una volta ecco il presepe con la barca, poi col ponte rotto. Lo chiedo a voi: vi trovate un senso? Io, no, anzi questo è pericoloso in un tempo nel quale la fede è già traballante per via della secolarizzazione. Certo, se vogliono ridicolizzare anche la Incarnazione, facciano pure. Io credo che le loro mode passano dopo due o tre giorni”.

Talvolta sentiamo di presidi che a scuola non vogliono i canti del Natale o il presepe per non urtare altre sensibilità religiose…

“Se gli islamici fanno il ramadam, noi non ne siamo turbati od infastiditi e allora per quale ragione il presepe o il tu scendi dalle stelle dovrebbe creare problemi a loro o altre fedi? Ci vuole senso della reciprocità nella fede. Mi pongo una domanda: i cristiani hanno ancora o fede o si chiamano tali sono per tradizione o per i battesimo?”.

Si è avuto un antipatico scontro  tra il direttore di Avvenire e il ministro Salvini, che ne pensa?

” Che bisogna da tutte le parti abbassare i toni. La gente è confusa e non corre dietro, tanto meno si entusiasma, a queste cose o per le uscite degli intellettuali che molti giudicano lontani e forse non comprensibili, spesso fumosi. Il  popolo ha prima di tutto bisogno di lavoro e certezze, stabilità, alla gente interessa come pagare le bollette”

E la strana storia del padre di Di Maio?

” Non mi entusiasma. Credo che si sia perduto il buon senso. E’ come se io parlassi di Claudia Koll quando faceva ancora i film  con Tinto Brass. A che cosa serve insistere col passato e vecchie cose? Ma poi, specie al sud, me lo trovate un imprenditore che non sia mai ricorso al lavoro in nero? Basta, non giochiamo al moralismo”.

Bruno Volpe

5 pensiero su “Don Di Noto: “Sbagliato non fare il presepe per protesta contro Salvini””
  1. Il presepe rimanda, con semplicità, ad una sana religiosità”.Allora tutta la Storia che viene raccontata la gettiamo nel cestino? (Giuseppe che che chiede alle persone una stanza perchè c’ha la moglie che è incinta che sta per partorire, e invece gli viene indicata la stalla degli animali perchè non c’è posto per loro ?) Secondo questo ragionamento,allora le donne debbono religiosamente partorire tutte nelle stalle?…..
    Questo che vi posto,è un documento diocesano della CEI datato 4 OTTOBRE 1993,firmato Card.Camillo Ruini: “ero forestiero e mi avete ospitato (Mt 25, 43)”

    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwipyM-JkaffAhVdAxAIHT1AB10QFjAAegQIChAC&url=https%3A%2F%2Fwww.chiesacattolica.it%2Fwp-content%2Fuploads%2Fsites%2F31%2F2017%2F02%2FEro_forestiero_Orientamenti_Migrazioni_1993.pdf&usg=AOvVaw24pQ6Bekrwcwga-kBy3yjA

    …..è bello sventolare Rosari e Vangeli, senza prendere in considerazione la SOSTANZA del Vangelo…….

    1. Sig Andrea, vedo che la foto riportata poco sopra per Lei, come per molti, è motivo sufficiente di giudizio sulla persona dell’on Salvini e sulla sua coerenza, per me invece è provocazione a verificare la mia stessa coerenza e quella di molti che si dicono cristiani… Se anche non nelle opinioni, sta proprio qui la nostra differenza!

      1. @g a, (io almeno ci metto il mio nome) la persona della foto riportata dall’articolo,specifico, la persona che tiene i Rosario in mano,ha fatto un ‘Decreto Sicurezza’ che porterà nei prossimi 3 anni, letteralmente, ha gettare donne e bambini che ora vengono seguiti e istruiti nei centri per immigrati, nella srada senza,senza alcun sostentamento,la cifra totale indicata dagli addetti ai lavori parla di 120000,CENTOVENTIMILA persone che ora vengono seguite e istruite e tra 3 anni si ritroveranno gettate per stada alla mercè di chiunque,mlavita e sfruttatori di ogni tipo,se questo lei lo chiama sicurezza….buon per lei!(senza alcuna polemica).

        1. Grazie per la sua risposta che trovo garbata ma non convincente. 1-Innanzitutto i suoi dati statistici: li ho trovati generici e senza una fonte credibile. Mi risulta invece che le norme del Decreto permetteranno di ripulire centri (non rispondenti ai minimi requisiti legali) e abitazioni (specie abusive e di spaccio) che sono state lasciate proliferare nell’indecenza e illegalità, senza per questo mancare di provvedere ad una diversa sistemazione. Lo dimostrano i fatti, almeno fino a tutt’ora. Le darò invece i dati della CEI Migrantes che confronta la crescita dei migranti (senza distinguere fra legali e non) in 25 anni: da 987475mila a 5 milioni (oltre 8 % della popolazione) 2-Il motivo che i figli di immigrati sopperiranno alla mancanza dei nati italiani è cosa falsa oltre che un’indegna rassegnazione all’abbandono delle famiglie italiane numerose o in difficoltà 3-L’Islam Politico (partito o associazioni che siano) ha manifestato l’intenzione di chiedere modifiche alla Costituzione nell’istruzione scolastica (scuole coraniche in arabo), diritto civile e matrimoniale (tribunali shari’a e poligamia), igiene alimentare… Nel dubbio, guardiamo quanto già avviene in altre nazioni europee 4-“E’ l’integrazione il cuore del problema”. Questo è vero e le do ragione. Le auguro infatti di sapersi integrare bene, lei, non importa fra quanti anni, nell’Italia in buona parte islamizzata. 5-Termino con un timore personale che non condividerà ma che mi permetterà di esprimere: ho grande rispetto per questa generazione di Vescovi (che ritengo i miei Pastori) ma penso che saranno ricordati per la loro buona dose di insipienza. Con vera amicizia e perciò anche con franchezza. Guido Andreoli.

  2. Ogni anno in Avvento ci chiediamo: cos’è il Natale? Il Presepe pare fatto apposta per risponderci.
    C’è innanzitutto il Presepe originale, quello avvenuto 2000 anni fa e riportato dai quattro Vangeli. Il Presepe di s. Marco non descrive la nascita di Gesù: è già tutto nelle sue prime parole: “Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio”. Il Natale, ci dice, è innanzitutto un atto di fede che vede nel Bambino di Betlemme il Figlio di Dio. Senza fede non c’è Natale cristiano. Il Presepe di s. Matteo si anima di personaggi: la Vergine, s. Giuseppe, la stella, i Magi, Erode. Quello di s. Luca, ancora più dettagliato, ne ricorda il tempo, il censimento, il luogo, la mangiatoia dov’è deposto il Bambino, l’irrompere della luce nella notte, il canto degli Angeli, lo stupore dei Pastori. Il Presepe di s. Giovanni, infine, è racchiuso nel mistero dell’incarnazione: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare fra noi”.
    C’è poi il Presepe di Greccio, memoria vivente del Natale voluta da s. Francesco che vi partecipa in paramenti diaconali per incontrare il Bambino nella Messa che vuole vi sia celebrata.
    Il Natale dunque è fede in Cristo e accoglienza di Lui non più nella grotta ma nella Chiesa. Ed è fede che non offende nessuno.
    Rattrista che si sia diffusa la pessima moda di allestire presepi che ripropongono i vecchi messaggi pagani d’un tempo in versione moderna. Il dio sole, la pax romana, i popoli e le religioni dell’Impero riappaiono come colori iridati, bandiere, reticolati, moschee, barconi e migranti. Portare il mondo nel Presepe anziché il Presepe nel mondo è cancellare il vero significato del Natale: la nascita del Figlio di Dio!
    Da notare infine: 1 – La parola “presepe” deriva dal latino “praesepium”, traduzione dell’equivalente termine greco che significa “mangiatoia”. Più che legittimo quindi far nascere Gesù su una mangiatoia, in una stalla, dove si può pensare vi fossero asino e bue. 2 – Giuseppe e Maria, profughi in Egitto perché perseguitati, si erano regolarmente presentati al censimento per dichiarare la propria identità. Dunque, far nascere Gesù su un barcone assomigliandolo ai migranti clandestini è un falso storico e un abuso 3 – Che Parroci e Sacerdoti poi non vogliano il Presepe è semplicemente demenziale e un po’ schizofrenico: nell’accusare gli altri di strumentalizzare il Presepe non s’accorgono di strumentalizzarlo loro stessi! Ma perché allora, per coerenza, non cancellano il Presepe anche dai Vangeli?

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