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“Salvini non è il male assoluto e non va contro il Vangelo”: lo afferma in questa intervista che ci ha rilasciato don Luigi Larizza, parroco del Sacro Cuore a Taranto, noto per dire con chiarezza come la pensa.

Don Luigi, Salvini è stato attaccato da don Giorgio Capitani che non lo reputa conforme alla dottrina cattolica. Che ne pensa?

” Per me, Salvini non è il male assoluto e a mio giudizio non va contro il Vangelo. Semmai, indemoniato è chi, sapendo di mentire, organizza campagne mediatiche disoneste. Qui si mettono in discussione i sacerdoti che lavorano onestamente, mentre tanti parlano e non combinano niente . La Chiesa, che siamo tutti noi popolo di Dio, non è infallibile e , spiace dirlo, il dio denaro, talvolta  fa capolino. Anche qui a Taranto, nel nome dell’ accoglienza, ci sta chi si  è fatto e fa soldi. Probabilmente si teme che le posizioni di Salvini pongano fine a certi giochi”.

Però la stampa…

” La grande stampa è in mano alla massoneria e alla sinistra. Mi attaccano se dico questo? Sono orgoglioso, non me ne vergogno”.

Migranti, vanno sempre accolti?

“Spiego perchè Salvini è  coerente con la dottrina cattolica. Se io sono a capo di una famiglia, devo provvedere prima di tutto ai miei figli, dopo a chi arriva. Funziona in questo modo. Semmai è poco lucido chi fa il contrario. Indubbiamente la carità, è aperta a tutti, senza discriminazione di pelle ed etnia, però bisogna iniziare da coloro che sono  più vicini. Oggi constato che i poveri italiani non hanno tante attenzioni anche mediatiche come i migranti, forse perchè non rendono trentacinque euro a testa”.

I migranti, però, fuggono da guerre e miseria…

“Chi  scappa dalle guerre è una  minoranza ed è  da accogliere. Ma per il resto io li vedo aitanti e  in forma. Di solito, se ci sta una guerra in atto, si mettono in sicurezza  donne e bambini e invece partono loro. Qui arrivano giovani atletici. Non è vero che scappano tutti dalla fame e dalla miseria, qui cercano una sistemazione e non ci facciamo commuovere. Inoltre…”.

Inoltre?

” La condotta di questi migranti non sempre è accettabile. Chi arriva da noi, e lo dice il Catechismo, non io, deve accettare cultura e tradizioni del Paese che ospita. Qui fanno quello che gli pare, rompono le statue nelle chiese, non pagano sul treno o nei bus. Se io vado in casa altrui, busso e chiedo permesso al padrone di casa e costui ha tutto il diritto ad accertarsi della identità di chi accetta.Nelle mense per motivi religiosi hanno il menù speciale. Chi ha fame mangia tutto. Chiedete alla Santa Egidio o alle altre mense se per i poveri italiani esiste un menù differenziato”.

Bruno Volpe

3 pensiero su “Don Luigi Larizza: “Salvini non va contro il Vangelo””
  1. Ottimo articolo. grande sacerdote, vero cattolico. Fanno pena quelli attaccati al carro della massoneria, dei falsi e bugiardi che vogliono distruggere le nostre radici etniche, culturali, religiose. Dobbiamo tener duro, fare quadrato attorno a Salvini, lottare fino all’ultimo per noan diventare tutti meticci, musulmani o luterani, schiavi dell’élite massonica internazionale. Sveglia popoli europei, scrogliamoci di dosso questa dittatura, peggiore di quella bolscevica e maoista messe assieme !

  2. Taranto, prete fan di Mussolini e contro l’accoglienza dei migranti gestirà uno Sprar: ha vinto un bando da oltre un milione di euro
    Ha insultato migranti e chi li accoglieva e ora si prepara a gestire un centro. Ha suscitato l’imbarazzo della Curia per una messa in suffragio di Benito Mussolini, ha presenziato a dirette televisive nazionali per denunciare “l’invasione” dei musulmani in Italia e ora è pronto per avviare un progetto di accoglienza e integrazione di rifugiati. Il protagonista non è un esponente della Lega e nemmeno della destra tarantina, ma una sacerdote: si chiama don Luigi Larizza, ed è parroco del Sacro Cuore di Taranto e presidente della cooperativa “Giovanni Paolo II” che ha vinto la gara indetta dal comune di Taranto per gestire lo Sprar, il Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Una gara da 1 milione e 200mila euro.

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