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don-fabio-corazzina2Intervistato da Brescia Today, don Fabio Corazzina, già coordinatore nazionale di Pax Christi, l’associazione portata alla ribalta soprattutto da don Tonino Bello, apre alle unioni gay ed al matrimonio per i sacerdoti.

“Non bisogna essere fondamentalisti ed integralisti ed incapaci di vedere la vita della gente. – ha dichiarato – Non si deve commettere l’errore di erigere dei muri. Tutti siamo chiamati a superare i confini e ad accogliere, a tenere le porte aperte in un continuo confronto con il Vangelo. La Chiesa che trasforma i confini in muri non è la mia Chiesa, è quella contro la quale ho lottato e continuerò a lottare. Credo che lo Stato debba riconoscere le unioni civili, anche quelle tra omosessuali, perché tali coppie devono essere tutelate.Estendendo i diritti (e i doveri pure) e la tutela ad altre forme di famiglie  non si toglie niente alla famiglia tradizionale e non si attacca la sua dignità.”

Rispetto al tema del matrimoni per i sacerdoti, don Corazzina ha testualmente detto che è “giusto che venga concessa la possibilità ai singoli di scegliere e decidere liberamente. Il celibato non è un dogma, ma è una legge vigente nella Chiesa occidentale che potrebbe essere riscritta e motivata in qualsiasi momento.”

 

19 pensiero su “Don Fabio Corazzina: “Sì alle unioni civili gay ed ai matrimoni per i preti””
    1. Intervistato da Brescia Today, don Fabio Corazzina, già coordinatore nazionale di Pax Christi, l’associazione portata alla ribalta soprattutto da don Tonino Bello, apre alle unioni gay ed al matrimonio per i sacerdoti.
      “Non bisogna essere fondamentalisti ed integralisti ed incapaci di vedere la vita della gente. – ha dichiarato – Non si deve commettere l’errore di erigere dei muri. Tutti siamo chiamati a superare i confini e ad accogliere, a tenere le porte aperte in un continuo confronto con il Vangelo. La Chiesa che trasforma i confini in muri non è la mia Chiesa, è quella contro la quale ho lottato e continuerò a lottare. Credo che lo Stato debba riconoscere le unioni civili, anche quelle tra omosessuali, perché tali coppie devono essere tutelate.Estendendo i diritti (e i doveri pure) e la tutela ad altre forme di famiglie non si toglie niente alla famiglia tradizionale e non si attacca la sua dignità.”

      Leggo con molto disagio e dispiacerequanto scrive don Corazzina a favore dei matrimoni gay, tanto più che non è solo un sacerdote che, sull’argomento, prende posizioni in completo contrasto con la Chiesa, alla quale egli stesso appartiene, ma è anche un pastore d’anime, incaricato, mediante il sacramento dell’Ordine ricevuto da Dio stesso, attraverso il suo vescovo, di illuminare “il popolo di Dio” sulla Fede e sui principi morali che ne derivano e che ne sono parte integrante.
      Quello però che ancor più meraviglia è il tono di disprezzo, per chi non la pensa come lui, che usa e che non favorisce certo il dialogo e lo scambio sereno di idee sull’argomento.
      Mi piacerebbe che don Corazzina stesso si rileggesse e riflettesse:
      “Non bisogna essere fondamentalisti ed integralisti ed incapaci di vedere la vita della gente” scrive. Ma perchè partire dall’offendere chi non la pensa come lui? Di solito questo è il metodo usato da chi non è tanto sereno e convinto delle sue idee e non accetta di metterle in discussione! Integralista e fondamentalista sono sostanzialmente dei sinonimi e sono termini spregiativi che si appioppano a priori a tutti quelli che “rifiutano la pluralità delle ideologie; delegittimano tutte le posizioni diverse dalle proprie; pretendono che le loro prevalgano su tutte le altre; sono fanatici”. Davvero don Corazzina la pensa così? Cosa diranno i suoi parrocchiani, che non sono concordi con le sue personali opinioni su questa tema così delicato, nel sentirsi definire tali?
      E continua: “Non si deve commettere l’errore di erigere dei muri”. Ma chi li erige? Non mi pare proprio che la Chiesa lo faccia, quando parla di rispetto per tutti gli omosessuali, di comprensione per le loro sofferenze (lo sa don Corazzina che non c’è un solo omosessuale che, quando da giovane si scopre pian piano tale, non si disperi, non cerchi aiuto dal prete, dal medico, dallo psicologo, sperando di trovare una soluzione? L’adattamento viene dopo e non spesso in modo facile e sereno.
      E ancora: “Tutti siamo chiamati a superare i confini e ad accogliere, a tenere le porte aperte in un continuo confronto con il Vangelo”. Ma quali confini? Che significa “superare i confini”? Non dovrebbe essere più chiaro? E il “continuo confronto con il Vangelo” non è proprio quello che la Chiesa fa da 2100 anni? Non sarebbe opportuno che anche don Corazzina si dedicasse un po’ a questo esercizio? Ancora: “La Chiesa che trasforma i confini in muri non è la mia Chiesa, è quella contro la quale ho lottato e continuerò a lottare”. Mai immaginato che don Corazzinna passasse tutto il suo tempo a lottare contro la sua Chiesa che alza muri… Contro chi alza muri? Di chi avrebbe paura la “sua” Chiesa? Sono gli Stati e i singoli che hanno paure, che rifiutano chi fugge dalle persecuzioni, dalla miseria, dalla fame, La Chiesa no! Non solo accoglie tutti, ma addirittura invita tutti a ad ascoltare la voce di Gesù, che è misericordioso, pronto a dare a tutti tutto ciò di cui hanno bisogno, che non condanna, non punisce, non emargina… Che dice solo: “Si scires donum Dei!” a tutti quelli che incontra; anzi a tutti quelli che va apposta ad incontrare. Certo che poi, questa indicibile misericordia, sollecitata da un amore infinito per l’uomo (perchè, se no, l’avrebbe creato e moltiplicato?) non lo ferma minimamente quando deve buttare all’aria tutti i banchi di chi sfrutta il tempio per fare i propri affari; come non si trattiene dal dire con molta chiarezza che chi scandalizza anche solo il più piccolo dei suoi figli sarebbe meglio che si suicidasse, buttandosi in pare con una pietra al collo.
      Peccato don Corazzina che lei non conosca la sua Chiesa come tale; avrebbe perso molto nella sua vita e nella sua vita di prete! Lei saprebbe proporre un’altra Chiesa migliore?
      Lascio perdere il resto, che pure mi premerebbe commentare: “Credo che lo Stato debba riconoscere le unioni civili, anche quelle tra omosessuali,”. Vorrei spiegare perchè non può esistere un matrimonio omosessuale, nè una forma di unione (civile o incivile?) fra due persone dello stesso sesso; che anche se la possibilità di matrimonio fosse riconosciuta da qualche legge degli Stati, non per questo quello sarebbe un matrimonio, così come se una legge affermasse che la luna è quadrata essa rimarrebbe ugualmente sempre rotonda e chi volesse arrivarci con un razzo dovrebbe sempre fare i relativi calcoli come se fosse, appunto, com’è: rotonda; che l’omosessualità è una anomalia della sessualità umana ( per fortuna rarissima (non più dell’1 o 1,5 % della popolazione), come, ad esempio, lo sono le mutazioni, i difetti di natura, ecc.; che in tanti altri casi ci sono anomalie, difetti, caratteristiche fisiche che limitano la libertà individuale (Potrebbe, ad esempio, un uomo sanissimo, intelligente, colto, pieno di qualità positive, ma alto 160 cm. pretendere di fare il corazziere del nostro presidente della Repubblica?). Ma di questo si potrebbe parlarne un’altra volta; non è questo l’argomento più importante. Augusto Paganuzzi.”

  1. Caro don Fabio, lei è fuori dalla Chiesa, ma non lo sa …

    San Paolo: «Non illudetevi! Né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti […] erediteranno il Regno di Dio»! (1 Cor, 6, 9-10).

    San Gregorio Magno, dottore della Chiesa: «Era giusto che i sodomiti perissero per mezzo del fuoco e dello zolfo»

    San Giovanni Crisostomo, padre e dottore della Chiesa: “la passione omosessuale è diabolica”

    San Pier Damiani, Dottore della Chiesa: «Questo vizio supera per gravità tutti gli altri vizi»

    San Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa: l’omosessualità «offende Dio stesso come ordinatore della natura»

    Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa: vizio maledetto schifato dagli stessi demoni

    San Bonaventura, dottore della Chiesa: nella notte di Natale «tutti i sodomiti, uomini e donne, morirono su tutta la terra»

    San Bernardino da Siena: «La sodomia maledetta […] sconvolge l’intelletto»

    San Pietro Canisio, dottore della Chiesa: i sodomiti violano la legge naturale e divina

    San Pio V: «L’esecrabile vizio libidinoso contro natura»

    San Pio X: il peccato contro natura grida vendetta al cospetto di Dio

    http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/omosessualita/pagine_articoli/chiesa_cattolica_e_omosessualita.htm#13

    1. Non si deve essere integralisti ma ONESTI, questo sì. Il presbitero del Nuovo Testamento non è nato per fare l’agitatore di folle come i predicatori socialisti del XIX secolo; è nato per mostrare una speranza ultraterrena e crederci, è questa la sua identità. Il problema radicale è che esiste un “integralismo laicista” che è come un tarlo nella mente di molto clero: essi diventano attivisti, sociologi, curatori dei diritti dell’uomo, insomma vedono tutto orizzontalmente e non si curano più dello spirito. Sono giunto ad una conclusione che verifico ogni giorno e ogni giorno vedo più vera: NON CREDONO PIU’ al messaggio integrale di Cristo e se ne sono fatti uno alternativo che, gratta gratta non è più cristiano ma sociologico. E’ TUTTO QUI!

  2. Da un prete mi aspetterei che predicasse il vangelo, amministrasse i sacramenti, parlase di Paradiso e di grazia di Dio, di peccato e di inferno, confortasse narrando le vite dei santi, alleviasse benedendo, NO che facesse il politicante da 4 soldi. Ognuno deve stare al suo ruolo: l’assistente sociale al comune, lo psicologo nell’ambulatorio, il politico in parlamento. Il prete deve stare in chiesa e deve saperla rappresentare. Questi strani ibridi che non sono né carne (non sono dei politici e dei sociologi ma si improvvisano tali) né pesce (non sono neppure preti, ne odiano la formazione tradizionale e se ne stanno alla larga dalla preghiera!) fanno infinita pena e infinito danno. Oggi hanno uno che dall’altro li promuove: papa Francesco, ahimé!

    1. La penso anch’io come Peter: questo Corazzina, col suo beffardo sorriso, ammalia solo solo gli agnostici come lui…un idiota che non avendo alcuna vocazione sacerdotale, nè professionale, ha deciso di entrare in seminario per fare, in piena libertà, quel che più gli piace: il politicante da 4 soldi (come dice, giustamente, Peter). Sempre vestito e acconciato da perfetto radical chic con le sue sciarpettine arcobaleno e i capelli finto arruffati e poi gli piacciono così tanto la telecamera e i riflettori, che venderebbe l’anima al diavolo, pur di comparire!

      1. perfettamente d’accordo , questo fa l’agnostico con la maschera da prete ,ma il Vangelo non sa neanche dov’è

  3. Ai gentili lettori, per aggiungere elementi alla malafede di quest’uomo, linko la sua stessa ammissione (sua e di un altro “prete”) di non aver mai sentito la vocazione. Giustappunto. Andò in seminario per uscire un po’ dalla sua famiglia troppo patriarcale.
    Il che spiega molte cose.
    Ecco il link al lungo e anti-edificante video:
    https://www.youtube.com/watch?v=GKX9JCHu0Tk
    ed esorto tutti a regolarsi di conseguenza in tutti i modi possibili.

  4. Con estremo disappunto rilevo che l’ articolo sembra esposto come un messaggio positivo, mentre è’ espressamente blasfemo, quindi non cristiano ne’ tantomeno cattolico.
    Come può’ essere su questo sito che credevo in linea con gli insegnamenti evangelici?

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