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” Giovanni Paolo II aveva grande stima di Padre Pio. Ne apprezzava lo zelo sacerdotale e il modo di celebrare messa”: lo dice  in questa intervista che ci ha rilasciato il sacerdote polacco don Andrzey Dobrzynsky, direttore e responsabile del Centro documentazione e studio sul Pontificato di Giovanni Paolo II a Roma. La sua testimonianza è particolarmente significativa nell’ anno in cui si celebra il secolo dalla stimmate del santo di Pietrelcina e i 50 anni dalla  sua morte. Come noto, fu proprio Giovanni Paolo II a dare forte impulso all’elevazione alla gloria degli altari di Padre Pio.

Don Andrzey, Giovanni Paolo II stimava Padre Pio. Per quale motivo?

”  Le ragioni sono molteplici. Da quanto ho appreso da un  cardinale polacco, e successivamente dal cardinale Deskur, i due si sono conosciuti sin dal 1948 ed anche stimati. Le cose sono andate ancora meglio quando l’ allora arcivescovo di Cracovia, chiese ed ottenne da Padre Pio la sua intercessione e la preghiera per una amica , Wanda Poltaska, la quale miracolosamente guarì da un tumore”.

Risponde al vero che Padre Pio avrebbe rivelato  al futuro pontefice una profezia della Madonna in base alla quale il polacco sarebbe diventato Papa?

” Non ho documenti certi che lo attestino, anche se ci sono voci in tal senso. Ma non posso confermare questo. So solo che, me lo ha rivelato il cardinal Deskur, che Padre Pio rivelò e confessò  a   Giovanni Paolo II che le stimmate, specie quella della mano di sinistra, gli davano grande dolore”.

Che cosa Giovanni Paolo II apprezzava in Padre Pio?

” Aveva grande stima della persona e della sua fede. Ne apprezzava lo zelo sacerdotale, il modo di celebrare messa, la consacrazione e come amministrava i sacramenti, specie la confessione”.

Per quale ragione Padre Pio è tanto popolare in Polonia?

” Proprio per la stima di Giovanni Paolo II. Il popolo polacco è profondamente religioso e sensibile a quel lato anche tradizionale della fede che vuole e pretende segni esteriori. I polacchi sono legati ai segni come dicevo. Nella nostra terra, il legame con la Chiesa è  forte,  connesso alla storia della Nazione. Il pontificato di Giovanni Paolo II ha contribuito alla crescita delle vocazioni   da noi”.

Un’ affinità tra i due?

” Due grandi, veri mistici”.

Ultimamente, anche in Polonia davanti ad un luogo simbolo della fede, il  Santuario della Madonna Nera, si è svolto il Gay Pride, come quanto avvenuto in Italia a Pompei. Che ne pensa?

” Questo  accade quando si pensa che lo stato debba tutelare la democrazia e la libertà di pensiero. Ma quanto successo  in Polonia, come a Pompei, è stata solo una provocazione di gruppi di attivisti, non  manifestazione di pensiero. Indubbiamente dobbiamo rispettare le persone, ma non possiamo tacere sulla gravità del peccato e  tacere. Misericordiosi con l’ uomo,  mai a patti con il peccato “.

Ha il sospetto, come qualcuno ha detto, che esista  la tentazione, pure dentro la Chiesa di oscurare il Magistero di Giovanni Paolo II?

” Viviamo  in un tempo confuso e forse può apparire così. Probabilmente lei si riferisce ad Amoris Laetitia e al rapporto con Familiaris Consortio.  Amoris Laetitia  determina un approccio di stampo gesuita con il caso per caso e il discernimento. Staremo a vedere col tempo che cosa avverrà, bisogna aspettare, anche se potrebbe sembrare un poco rischioso”.

Bruno Volpe

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