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CarronET“Davanti ai nostri occhi c’è un’evidenza: la vita di ciascuno è appesa a un filo, potendo essere uccisi in qualsiasi momento e ovunque, al ristorante, allo stadio o durante un concerto. La possibilità di una morte violenta e feroce è divenuta una realtà anche nelle nostre città. Per questo i fatti di Parigi ci mettono davanti alla domanda decisiva: perché vale la pena vivere?”.

È la provocatoria domanda che pone don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione (Cl), commentando gli attentati di Parigi in un comunicato con il quale Cl “si unisce alla commozione, al dolore e alla preghiera di Papa Francesco”. “Cercare una risposta adeguata alla domanda sul significato della nostra vita – afferma don Carrón – è l’unico antidoto alla paura che ci assale guardando la televisione in queste ore, è il fondamento che nessun terrore può distruggere”.

“Chiediamo al Signore di poter affrontare questa terribile sfida con gli stessi sentimenti di Cristo che non si lasciò vincere dalla paura”, conclude Carrón, per il quale “con questa Presenza negli occhi potremo guardare perfino la morte, a cominciare da quella di coloro che hanno perso la vita a Parigi, offrire ai nostri figli un’ipotesi di significato per stare davanti a queste stragi e a noi una ragione per tornare al lavoro lunedì mattina continuando a costruire un mondo all’altezza della nostra umanità, con la certezza della speranza che è in noi”. (SIR)

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