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don-ariel“Tanta tolleranza  per l’eretico don Gallo e si bacchetta Padre Cavalcoli per la sua ortodossia. Ho promesso obbedienza alla Verità, non a Becciu e Galantino.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana don Ariel Levi di Gualdo, teologo dogmatico e direttore dell’autorevole sito “Isola di Patmos”.

Don Ariel, possiamo parlare di castighi di Dio?

” Basta leggere la Sacra Scrittura per verificarlo. E dire sì. I castighi divini entrano nel piano di misericordia e sono da intendersi in relazione ad essa. Il castigo di Dio, dunque, deve essere inquadrato nell’ ottica della pedagogia divina e della grazia, una medicina a fin di bene e di salvezza”.

E allora, perché la Santa Sede ha bacchettato padre Cavalcoli?

” Intanto dico che padre Cavalcoli è caduto in una imboscata giornalistica pro gay. Se avesse parlato solo di castigo e terremoto probabilmente non se lo sarebbe  filato nessuno, ma quando oggi si pronuncia la parola tabù sodomia,  bisogna stare attenti…”

Ma veniamo alla Santa Sede…

”  Non ha parlato il Vaticano, ma una singola persona, monsignor Becciu ed è diverso. Becciu in questa circostanza ha mostrato tutta la sua scarsa conoscenza, per essere gentile, della teologia cattolica. In questo modo ha censurato padre Cavalcoli e  ha contribuito a  indebolire una voce cattolica Radio Maria, anche se Padre Livio ci ha messo del suo prendendo le distanze  da Cavalcoli, con poco coraggio. Da sacerdote dico che ho promesso obbedienza alla Verità non a Galatino e  Becciu”.

Che cosa vuole dire?

” Galatino e Becciu dicano quello che gli pare. Ma non posso assecondare le loro tesi  non ortodosse per non usare una parola più forte. Galatino in particolare non ha una visione cattolica della teologia. Mi pongo una domanda retorica”.

Prego

” Perchè mai la Chiesa ha tollerato per tanto tempo e per anni l’ eretico don Gallo ed ora bastona  Cavalcoli per la sua ortodossia?”.

Si dia una risposta…

” La domanda andrebbe rivolta al cardinal Bagnasco che persino ha voluto celebrare i funerali. Avrebbe potuto fermarlo e non lo ha mai fatto, pur essendone il vescovo. La Chiesa oggi vive una situazione di malessere e di confusione, anche dottrinale,  scossa dalla lotta tra due fazioni . Dopo il Vaticano II sono sorti due partiti contrapposti. Uno che ha inventato un Concilio mai svoltosi nei fatti e nei documenti, addirittura mitizzato e inventato da alcuni teologi e dai media. Un altro, quello lefebvriano che spinge in senso opposto Ricordo che ogni cattolico per natura deve essere tradizionalista, legato alla tradizione. Però non ha senso ed è sbagliato usare le categorie progressista e conservatore, che appartengono alla sociologia e alla politica. Chi come il sottoscritto e  Cavalcoli cerca un equilibrio tra queste due fazioni, prende bastonate dagli uni e altri. Ripeto: la causa di questa confusione non è il Vaticano II, ma la sua errata interpretazione ed attuazione da parte di molti esponenti”.

Bruno Volpe

9 pensiero su “Don Ariel Levi di Gualdo: “Galantino non ha una visione cattolica della teologia””
  1. ” Perchè mai la Chiesa ha tollerato per tanto tempo e per anni l’ eretico don Gallo ed ora bastona Cavalcoli per la sua ortodossia?”

    Da fedele, e in particolare da genovese (anche se ci sono altri esempi di don galli in altre diocesi d’Italia), non posso che fare mia questa domanda.

    1. Ma perché Cavalcoli dice cretinate..altro che dottrina..terremoto a causa dei gay…ma per piacere..qui la teologia non c’entra forse possiamo tirare in ballo la totòlogia…

  2. Padre Ariel ha ragione da vendere ed é sintomatico dell’oggi che ci si debba addirittura spiegare. Ma adesso, almeno, la “sozzura” all’interno della Chiesa di cui anche la Madonna parla é venuta alla luce da sola e tutti la possono vedere e spero che anche gli stessi interessati aprano gli occhi prima di doverne dare conto (come per tutti) al Signore direttamente.

  3. la madre degli imbecilli e’ sempre incinta..anche in Vaticano…..IL CASTIGO E’ SOLO ALL’INIZIO E PRESTO LO VEDREMO NEL SUO SINISTRO FULGORE, PERCHE’ NON SOLO ABBIAMO TOLTO DIO DI MEZZO MA INTRONIZZATO SATANA, condividendo idee, partiti, leggi che vanno contro Dio e sono peccato contro lo Spirito Santo percio’ gridano venedetta davanti alla facciA DIDIO..LI SAPETE ANCORA I PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO?..AD ESEMPIO IMPUGNARE LA VERITA’…..IL PECCATO CONTRO NATURA…..VE LI RICORDATE EMMINENZA?..PADRE LIVIO SII PIU’ CORAGGIOSO E SCHIERATI DALLA PARTE DELLA GOSPA CHE DALL’81 CI AVVISA DI CASTIGHI.. LO HAI SEMPRE DETTO..HAI FATTO LIBRI E ADESSO NEGHI A CONVENIENZA..?

  4. Una domanda: ma Ariel Levi di Gualdo esiste, è un falso internettiano o è semplicemente un finto prete alla Frederick Rolfe, meglio noto come Baron Corvo? Come Lei giustamente nota, non compare il suo nome nell’annuario del vicariato dell’Urbe, ma questa è lungi dall’essere l’unica prova a sostegno della mia tesi secondo cui Levi di Gualdo altro non sarebbe che una bufala internettiana. In una breve nota biografica reperibile qui (http://www.napolimagazine.com/cultura-gossip/articolo/libri-e-satana-si-fece-trino-levi-di-gualdo) si afferma che il nostro “Nasce nella Maremma Toscana [come dire che uno è nato nelle Murge o in Polesine: perché non si specifica il nome del comune?], vive in Emilia Romagna (1990-2002) e per tre anni in Sicilia nella città di Siracusa (2003-2006), dove in età adulta scopre la vocazione al sacerdozio. Viene formato dal teologo gesuita Peter Gumpel [dove? quando? presso quale istituto di formazione?], è ordinato diacono il 25 gennaio 2010 nella chiesa della badia primaziale di Sant’Anselmo in Urbe, consacrato sacerdote il successivo 1° maggio nella chiesa di Santa Prisca all’Aventino a Roma da Luigi Negri, vescovo della diocesi di San Marino – Montefeltro [nel 2010? dunque a 47 anni suonati, dato che altrove risulta nato nel 1963? E nel frattempo che lavoro faceva, oltre a vivere in Emilia Romagna e in Sicilia, il mantenuto?]. Svolge principalmente il ministero di predicatore, confessore e direttore spirituale [presso quale diocesi?]”. Non bastasse la misteriosa vaghezza di questi dati biografici, facendo una banale ricerca su google risulta che del cognome “Di Gualdo” non vi sia traccia in Italia, tanto meno di “Levi Di Gualdo”, che, qualora esistesse, dovrebbe fare riferimento a una famiglia ebraica di lungo lignaggio, di cui non esistono appunto tracce.

  5. Gentile Sergio,
    Don Ariel Levi di Gualdo è nato cattolico, si è cambiato il cognome del padre all’anagrafe in “di Gualdo” dando così vita ad una famiglia italiana sacerdotale (“Levi”) da Gualdo, inesistente all’anagrafe storica ebraica, poi si è convertito all’ebraismo, lavorando come portavoce di alcune comunità ebraiche, per poi andare a vivere in Sicilia dove alla fine si è ri-convertito al cattolicesimo prendendo i voti. L’ho conosciuto personalmente e posso assicurare che è vivo e reale. Sulla sua vocazione tardiva sarebbe bene non dire nulla ma assai più problematiche sono le sue varie prese di posizioni rispetto all’ebraismo.
    Qui può trovare qualche sapida discussione: https://www.lafedequotidiana.it/don-ariel-levi-gualdo-galantino-non-visione-cattolica-della-teologia/

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