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“Ingiustificata e non accettabile la posizione dei giudici inglesi nel caso Alfie”. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato il professor Cesare Mirabelli, giurista, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Consigliere Generale della Città del Vaticano.

“Indipendentemente dallo status di cittadino italiano, al piccolo Alfie bisognava dare la possibilità e il diritto , sottolineo il diritto, ad essere curato dove lo ritenevano i genitori”.

Perchè?

” In Europa e il Regno Unito fa ancora parte della Unione Europea, vige il principio della libera circolazione  e soprattutto  di cura. Ciascuno ha il diritto a scegliere dove andare e persino, entro alcuni limiti, rifiutare le terapie. In poche parole, i genitori di Alfie avevano la piena facoltà di recarsi in un altro luogo, anche all’estero . Certamente non potevano pretendere e non lo hanno mai chiesto, che lo stato o il servizio sanitario inglese se ne accollassero le spese. Tuttavia lo Stato non ha  potere a negare  tale  diritto”.

Insomma, una decisione  ingiustificata…

” Infatti non ha basi dal punto di vista giuridico, prima che umano. Il diritto alla vita va sempre rivendicato, salvo che le cure  non siano futili, dannose o sproporzionate, cioè accanimento. Ma qui di futile o di accanimento non vedo traccia. E in ogni caso, discutiamo della libertà di movimento e del luogo di scelta “.

Che comporta il diritto alle cure di cui parla?

” A scegliersi liberamente la struttura nella quale andare. Come le dicevo, io non posso chiedere allo stato di rimborsarmi le spese di viaggio se vado in altra nazione, però lo stesso stato non ha alcun titolo di impedirmi l’ espatrio e la scelta di una clinica che ritengo valida”.

Qual è la posizione dell’ ordinamento giuridico sulla vita?

” La vita è un  diritto soggettivo. In Italia non è menzionato dalla Costituzione, ma tutta la legislazione internazionale  recepita, penso alla Convenzione dei Diritti Umani, è  orientata  alla sua tutela e favore”.

La Magistratura italiana, visto che  ad Alfie è stata data la cittadinanza, aveva titolo ad intervenire?

” Bisogna leggere attentamente le carte ed io non so esprimere una valutazione esatta. Parlando per principio, se vi è reato di omicidio commesso all’estero contro un cittadino italiano, può intervenire di ufficio la Procura di Roma”.

Giudizio di sintesi sulla pronuncia inglese?

” Non la condivido, contraddittoria in tante parti e violativa di diritti”.

Bruno Volpe

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