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A quattro anni da “Voglio la mamma” va in stampa proprio l’11 settembre il nuovo libro di Mario Adinolfi, “O capiamo o moriamo”, che sarà presentato in anteprima nazionale, assieme a Costanza Miriano, sabato 23 settembre, alla II festa nazionale de “La Croce quotidiano”.

Terrorismo internazionale? Un grande pericolo ma, come spiega Mario Adinolfi nel suo ultimo libro “O capiamo o moriamo” (Youcanprint, Roma 2017, 207 pagine, 15 euro), è soprattutto quando s’infrangono i principi dell’assoluta dignità e indisponibilità della vita umana, dal concepimento al suo tramonto naturale, che viene meno l’ultimo fondamentale caposaldo della cultura giudaico-cristiana che ha costruito l’Occidente.

Il nuovo saggio del giornalista e scrittore, presidente anche di un movimento politico, il Popolo della Famiglia, che vede nella riscoperta delle radici cristiane d’Europa il principale rimedio alle attuali crisi, sarà presentato con Costanza Miriano il 23 settembre prossimo a Riolo Terme (Ravenna), in apertura della II festa nazionale del quotidiano digitale da lui diretto, “La Croce” (Riolo Terme, campo sportivo, corso G. Matteotti 63).

È vero che il terrorismo islamico ha scombussolato i fondamenti della nostra società, ma essa era già in grande difficoltà in Europa e, non dimentichiamolo, riesce a fiaccarci perché ci facciamo male da soli. A partire dal Sessantotto, infatti, i nostri opinion maker ci spiegano che abbiamo bisogno di una libertà senza freni, di una “morale” che si oppone a tutti i divieti, che vuole svincolarsi insomma da ogni autorità. E impone il superamento della famiglia naturale per teorizzare rapporti totalmente immaturi con la vita e la sessualità. Ma che avremmo potuto sperare da una rivoluzione che portava in sé stessa la contraddizione al massimo grado gridando il famoso slogan “vietato vietare”?

Ciò che manca alla risposta occidentale al terrorismo, sostiene Adinolfi nel nuovo libro, è la mancanza di verticalità, sia nel rifiuto scettico di considerare la base religiosa dell’attacco all’Occidente, sia al preconcetto di proporre una riscoperta “dei nostri valori” che prescinde dalla dimensione del Cristianesimo. Ma qual è il fondamento che deve essere riscoperto da degli europei, anche se spesso inconsapevoli e, magari, indegni eredi? È la radice giudaico-cristiana, ormai irriconoscibile e inservibile perché sostituita dal Dio denaro. Ma se l’Occidente ha accumulato tanta ricchezza, se continua nel nichilismo e nello sradicamento finirà presto per dilapidarla.

Adinolfi dedica un capitolo di “Capiamo o moriamo” al problema storico del declino demografico dell’Occidente. Non siamo più capaci di trasmettere amore per la vita, perché ne abbiamo di fatto scordato le fonti. Negli editoriali pubblicati negli ultimi 3 anni su “La Croce quotidiano”, il giornalista romano si è distinto per esempio nel condurre una costante analisi del modo schizofrenico in cui i media occidentali condiscono di “terrore” le loro titolazioni, demolendo però sistematicamente la nostra identità culturale e religiosa e, quindi, dimenticando sempre di affrontare il tema dei possibili “rimedi” al terrorismo. Per questo Adinolfi va affermando ed ha scritto un libro come “O capiamo o moriamo”, mettendo a tema «un’affermazione importantissima in quanto contiene il seme dell’unica difesa che possiamo adottare nei confronti di questo fenomeno che dal 1968 inquina le nostre vite. Non andiamo a indagare i legami del terrorismo con il fondamentalismo islamico, inutile andare a studiare la rituale rivendicazione dell’Isis. Studiamo la demografia. Ecco, capiamo quella. Perché o capiamo o moriamo». Secondo Adinolfi, non dobbiamo temere il terrorismo più di tanto. Ci faranno fuori dalle nostre città con l’arma più potente che hanno: la natalità.

Giuseppe Brienza

Un pensiero su ““O capiamo o moriamo”, il nuovo libro di Mario Adinolfi”
  1. Ah, adesso comprendo perché si sposa e risposa più volte! Forse vuole o vorrebbe contribuire all’incremento demografico. A proposito, quanti figli ha?

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