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mantovano-alfredo“Ma quale fine vita, questa legge è una eutanasia bella e buona. Un pessimo provvedimento.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana  il dottor Alfredo  Mantovano, magistrato, vicepresidente del centro Studi Rosario Livatino, credente e collaboratore di Tempi e Cristianità.

Mantovano, oltre che credente, lei è un addetto ai lavori, magistrato. Che cosa pensa  della proposta di legge sul fine vita?

” Che è una bugia chiamarla come è stato fatto, è al contrario una eutanasia bella e buona, ritengo che anche tecnicamente sia una pessima legge,  molto confusa”.

Lei parla di eutanasia, perchè?

” Ci sono tanti elementi che vanno in questa direzione. Il più clamoroso è che la legge assimila ai trattamenti medici la idratazione e la alimentazione per i malati terminali. E allora se passa questa nozione è chiaro che la volontà del soggetto di non essere sottoposto a terapie mediche si abbatterà anche su idratazione e alimentazione, come successe per Eluana Englaro. Non è giusto, tanto meno corretto moralmente e giuridicamente, assimilare alle terapie mediche, la somministrazione di cibo ed acqua. E non è finita”.

Avanti…

” Questa legge annulla o mortifica il ruolo del medico, i suoi profili di professionalità, un pessimo provvedimento. Di fatto, il medico viene esautorato dalle  sue funzioni e dei suoi poteri. Inoltre, cosa  non da poco, nella legge manca qualsivoglia riferimento alla obiezione di coscienza che sarebbe il  minimo sindacale. Ritengo che questa legge non sia emendabile, ma da bocciare in blocco, è inaccettabile. A mio avviso, inoltre, ci sono anche dei profili di incostituzionalità e di contrasto con gli articoli 2 e 32 della Carta. Del resto, tale proposta, era stata preceduta da altre che chiaramente indicavano la parola eutanasia  ed erano stato accantonate. Ora per paura di clamorose proteste,  è stata avanzato questo disegno di legge che non  dice eutanasia, ma che nella sostanza la introduce”.

Da credente qual è la sua posizione?

” Senta, io voglio parlare da tecnico lasciando da parte i miei convincimenti religiosi che certamente hanno il loro peso. Una valutazione rigorosamente tecnica mi induce a dire che è una pessima legge in senso giuridico. Siamo davanti ad una normativa fatta male, scritta peggio, che umilia  soprattutto la ragione e il diritto naturale. Certamente va contro  la fede per chi la ha, in quanto la vita umana è un bene inviolabile, sacra dal momento del concepimento sino alla sua fine naturale”.

Pensa che passerà?

” I numeri, spiacevolmente ci sono, lo abbiamo visto con le unioni civili nelle quali NCD ha sempre avallato tutto quello che si proponeva per salvare  il governo e le cariche. Non credo che accadrà qualche cosa di diverso. Mi auguro che i laici cristiani facciano sentire la loro voce e si assumano le loro brave responsabilità. Non si può sempre e solo lasciare la palla ai vescovi e aspettarsi da loro battaglie. Del resto, il cardinal Bagnasco ha parlato chiaro recentemente”.

Bruno Volpe

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